Presidio questa mattina davanti ai cancelli della Iml di Offanengo. Tanti lavoratori, insieme ai rappresentanti delle sigle sindacali Fim Cisl Asse del Po Giovanna Gaudenzi e Fiom Cigl Paolo Piloni, per manifestare pacificamente la preoccupazione derivante dallo stop alla produzione del’l’azienda specializzata dispositivi per raccoglitori. Maestranze poste in ferie e richiesta di Cassa integrazione inoltrata dall’azienda che, come ha specificato il sindaco Gianni Rossoni, presente al fianco dei dipendenti e dei sindacalisti per manifestare la vicinanza dell’ente locale, ha iniziato un percorso che porterà verosimilmente alla chiusura, quantomeno del reparto produttivo. Al momento il commerciale è operativo per evadere commesse e smaltire il magazzino il cui valore ammonterebbe a 5 milioni di euro.
CASSA INTEGRAZIONE
L’azienda, hanno spiegato i sindacalisti ha messo in ferie i dipendenti e fatto richiesta di Cassa Integrazione. Vi sono però tempi tecnici e il timore è quello che, vista la scarsa liquidità lamentata dalla proprietà, vi possano essere periodi scoperti di retribuzione.
Non è certo che l’azienda riesca a coprire i prossimi tre mesi, che potrebbero essere necessari per la definizione e l’attivazione degli ammortizzatori sociali. La politica deve far presto ed è per questo che il sindaco ma anche i politici locali non hanno mancato di far sentire la propria voce a livello regionale e, poi, nazionale.
Alcuni dipendenti, in questo periodo, hanno trovato altro impiego e se ne sono andati. Ma sono oltre una settantina quelli che restano come forza lavoro alle dipendenze della Iml. Vi sarà la necessità, nel prossimo futuro, di ricollocarli e per molti, quelli più vicini alla pensione non sarà impresa facile. Per tale ragione il tessuto politico-amministrativo-produttivo dovrà lavorare sinergicamente perché nessuno resti tagliato fuori. Serviranno verosimilmente scivoli e accompagnamenti all’uscita dall’azienda e al pensionamento. Tutti tavoli di discussione che ora si apriranno.