Pandino. Mamma e pilota di Tornado: al Rotary Visconteo Sara Frizzera

Gran bella serata – martedì scorso – al Rotary club Pandino Visconteo. Introdotta dal presidente Fabiano Gerevini, che ne ha enunciato il lungo e prestigioso curriculum, era ospite Sara Frizzera, la prima mamma pilota di aviogetto (i caccia Tornado) dell’aviazione italiana. 34enne, trentina, dopo l’ottima cena presso Villa Toscanini, il capitano ha raccontato ai numerosi presenti la sua passione per il volo (coltivata sin da bambina), ma anche la determinazione e la capacità di superare gli ostacoli che la contraddistinguono.
Di stanza alla base area di Ghedi, dov’è capitano del sesto stormo, detto dei ‘Diavoli rossi’, Frizzera ha impressionato tutti. Pilota mezzi che viaggiano a 1.200 km/h e ha già alle spalle oltre 1.000 ore di volo, più la pratica con simulatore. Il suo intervento ha fatto scaturire numerose domande, soprattutto sulle difficili manovre in volo e sul suo essere donna in un ambiente pressoché maschile.

La forza di essere donna

“Se non avessi la passione che ho non farei questo lavoro. Diventare pilota, superare il concorso e l’addestramento è stato un percorso davvero molto duro”.
Prima all’istituto tecnico aeronautico di Forlì, poi la laurea e l’addestramento. “Ci sono ancora molti tabù da abbattere – ha detto la giovane quanto esperta pilota –. Li ho affrontati tutti e nel modo di pormi verso i colleghi sono cambiata. All’inizio mi sforzavo di convincermi di dover far di tutto per essere come loro, poi ho capito che il mio essere donna era un punto di forza. È successo quattro anni fa, quando è nato mio figlio Leonardo”.

Qualità del tempo

Grazie alla sua empatia, ora per i colleghi, “che sono fratelli, una grande famiglia”, ricopre “il ruolo di mamma o, se vogliamo, di sorella maggiore del gruppo”.
Frizzera è coniugata con un militare che lavora spesso all’estero, dunque la conciliazione casa-lavoro non è per niente semplice. “Bisogna essere organizzati; mio figlio frequenta due asili: a Ghedi e poi in Trentino, a casa dei miei genitori, dove lo portiamo quando siamo entrambi in missione. Dico sempre che non è importante la quantità ma la qualità del tempo che si trascorre con i propri figli”.

Grandi ideali

“Non sono mai stata impegnata in teatri operativi e di guerra – ha concluso Frizzera –. Ma sarei chiaramente pronta a partire domani”. I Tornado volano sempre in coppia: c’è un capo missione e il cosiddetto gregario. “Ho dunque la responsabilità anche dell’altro equipaggio. Sappiamo cosa rischiamo, ma lo facciamo per la nostra passione, per le nostre famiglie, per tutti voi e per la patria. Sembra una frase fatta, ma è l’ideale che ci dà la forza di andare ogni mattina al lavoro sapendo di rischiare la vita. Ci basta una pacca sulla spalla per essere soddisfatti”.