Nigeria. Padre Achi bruciato vivo: “Omicidio barbarico”

Nigeria
Padre Isaac Achi, il prete bruciato vivo - foto dai social

“Condanniamo con forza questo orribile atto di omicidio barbarico, crudele e senza cuore. Le forze di sicurezza devono fare tutto il possibile per arrestare i criminali dietro questo omicidio e consegnarli alla giustizia. Ai criminali non deve essere permesso di spostarsi liberamente all’interno delle nostre comunità. Questo li incoraggia a continuare a commettere sempre più crimini”. Lo afferma mons. Lucius Iwejuru Ugorji, arcivescovo di Owerri e presidente della Conferenza episcopale cattolica della Nigeria (Cbcn), in una nota pervenuta al Sir a proposito del brutale assassinio di padre Isaac Achi, parroco della parrocchia dei S.S. Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, avvenuto ieri mattina nella diocesi di Minna in Nigeria, nel Niger State.

Il fatto

Padre Achi è stato bruciato vivo da un gruppo di banditi armati che ha dato fuoco alla sua casa parrocchiale mentre dormiva profondamente. Il suo assistente, padre Collins Chimuanya Omeh, è riuscito a fuggire ma è stato ferito con colpi d’arma da fuoco ed ora è ricoverato in ospedale in gravi condizioni.
Padre Achi era stato anche parroco della chiesa cattolica di Santa Teresa Madalla, sempre nel Niger State, bombardata dai terroristi di Boko Haram il 25 dicembre 2011, quando rimasero uccise 44 persone. E sempre padre Achi era stato rapito dai banditi e liberato dalla polizia nei dintorni di Abuja nel febbraio 2013.

Il governo sia più proattivo nel garantire la sicurezza

Il presidente dei vescovi nigeriani, nel messaggio inviato al vescovo di Minna monsignor Martin Uzukwu, esprime “grande choc e tristezza” e prega “per il suo riposo eterno”, porgendo le condoglianze alla diocesi di Minna e alla sua famiglia biologica.
Mons. Lucius Iwejuru Ugorji lancia un appello al governo “per essere più proattivo nel garantire la sicurezza per tutti i nigeriani in tutti gli angoli del Paese. Questa è la sua prima responsabilità. Non c’è bisogno di dire che un governo che fallisce nel settore della sicurezza ha tristemente fallito”.

Card. Zuppi: dolore per padre Achi, l’Africa e la Nigeria hanno bisogno di pace

 “Le notizie di violenza e morte che, ancora una volta, giungono dalla Nigeria confermano una situazione tragica, dove la vita umana sembra non avere valore”.
È quanto dichiara il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, dopo l’attacco di ieri alla casa parrocchiale della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, con l’uccisione di padre Isaac Achi. Un altro religioso, padre Collins Chimuanya Omeh, è stato ferito mentre tentava di mettersi in salvo. L’accorrere delle forze dell’ordine ha messo in fuga gli aggressori che però, prima di andarsene, hanno dato fuoco all’abitazione: dalle prime ricostruzioni padre Achi sarebbe dunque morto nel rogo della casa.
Ieri si è registrato anche un gravissimo attentato a una comunità pentecostale di Kasindi, nel tribolato Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo), dove hanno perso la vita almeno 17 persone.
“A nome della Chiesa in Italia – afferma il Cardinale – esprimo le condoglianze al popolo e alla Chiesa nigeriani, assicurando preghiere per padre Achi, il cui sacrificio è una ennesima testimonianza, fino al martirio, del prezioso servizio che uomini e donne guidati dal Vangelo rendono alla propria gente”.
“Siamo vicini con la preghiera – aggiunge il Cardinale – a queste popolazioni e a questa terra che a fine gennaio accoglierà la visita di Papa Francesco. L’Africa ha bisogno di pace, pace vera, quale condizione basilare per lo sviluppo democratico e socioeconomico. Ai popoli del Continente occorre assicurare, anche con il sostegno della Comunità internazionale, una convivenza pacifica, una vita dignitosa e un futuro nel pieno rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa”.