Molesta una ragazza alla fermata del bus e non si ferma alle parole ma la insegue, la palpeggia e la bacia contro il suo volere. 73enne viene prima deferito finendo poi agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale. E’ l’epilogo dell’episodio verificatosi a ottobre a Crema. Una grave condotta in conseguenza della quale il Tribunale di Cremona ha emesso l’ordinanza eseguita nel pomeriggio di giovedì dai Carabinieri.
Parole volgari e palpeggiamento
“Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP – spiegano dal Comando Provinciale dell’Arma – l’indagato, nel mese di ottobre scorso, a Crema, abusando della condizione di inferiorità fisica e psichica di una ragazza, si sarebbe avvicinato a lei mentre la minore si trovava alla pensilina di una fermata in attesa di un autobus. L’uomo le avrebbe fatto domande sulla sua vita personale molestandola verbalmente in maniera volgare. La ragazza si sarebbe alzata e allontanata, ma il 73enne l’avrebbe seguita continuando a molestarla con frasi inopportune. Quando la ragazza ha tentato di allontanarsi, l’uomo l’avrebbe bloccata palpeggiandola e baciandola dopo averla bloccata con le mani”.
La fuga e la richiesta di aiuto
La giovanissima ha avuto la forza di scappare e chiedere aiuto a un’amica che ha chiamato le Forze dell’Ordine. Sul posto sono giunti immediatamente Polizia Locale e Carabinieri. La ragazzina “ha indicato l’uomo che era ancora seduto sulla panchina della pensilina della fermata come l’autore della molestia”. I Cc l’hanno accompagnato in caserma, dove è giunta anche la giovanissima accompagnata dalla madre per sporgere una circostanziata denuncia. Tutto quanto narrato dalla malcapitata ha trovato riscontro nella visione dei filmati delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza che insistono sulla zona. La ragazza ha anche fornito ai carabinieri le registrazioni effettuate con il suo telefono cellulare dei dialoghi avuti con l’uomo, dai quali emerge il carattere molesto e inopportuno delle domande che aveva fatto”.
Indagini lampo, denuncia e domiciliari
Le indagini hanno quindi permesso di denunciare il 73enne all’Autorità Giudiziaria per quanto commesso e, tenuto conto delle attività investigative che hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza sul suo conto, di richiedere nei suoi confronti una misura cautelare. Il Giudice per le indagini preliminari, valutando l’intensità e la gravità dei fatti, l’insidiosità della condotta e il pericolo del ripetersi di azioni analoghe, ha emesso l’ordinanza con cui ha disposto la misura degli arresti domiciliari eseguita nel pomeriggio del 15 dicembre.