L’obiettivo è ospitare gare internazionali, come accadeva un tempo, portando a Crema i più forti velocisti su pista. Vederli sfrecciare darà gioia agli appassionati e ai cremaschi.
Al momento, però, per il Velodromo “Pierino Baffi” di via IV Novembre – dove è in corso il progetto di riqualificazione finanziato dal Coni all’interno del bando Sport & Periferie da 1,8 milioni di euro – si può parlare solo di lentezza. È quella del cantiere in corso – avviato un anno fa per durare sette mesi – dove i ritardi si accumulano sempre più.
Si ricorderà la conferenza del giugno scorso in cui era stata comunicata la fine dell’intervento per ottobre. Termine nuovamente non rispettato.
Un incontro per comprendere lo stato d’avanzamento dei lavori
Giovedì, nel primo pomeriggio, l’ennesimo sopralluogo alla presenza del presidente regionale della Federazione Ciclistica Italiana Stefano Pedrinazzi (cremasco), accompagnato dall’ingegner Aldo Galbiati (colui che dovrà poi omologare la pista cittadina) della stessa Federciclismo, del delegato allo Sport del Comune Walter Della Frera, dell’impresa all’opera (il Consorzio Stabile Costruendo Srl di Puegnago del Garda), rappresentata dal direttore dei lavori e della ditta specializzata che stenderà la resina sulla pista al termine dei lavori strutturali.
“Lo scopo dell’incontro era capire lo stato d’avanzamento dei lavori col direttore dell’impresa e con chi dovrà concludere l’intervento con la resina: l’operazione più importante per garantire al nostro Velodromo sicurezza per gli atleti, scorrevolezza e velocità”, spiega Della Frera.
Ritardi causa pandemia, mancanza di manodopera e di materie prime
Il direttore dei lavori ha chiarito il perché dell’accumularsi dei ritardi. “Inizialmente un discorso legato alla pandemia con assenze dal lavoro per malattia nelle ditte subappaltatrici”. Superato il Covid e i rallentamenti per la diminuzione della forza lavoro, il Superbonus 110% e la difficoltà a trovare manodopera per il boom dei lavori edilizi non hanno aiutato.
“Ma la cosa più importante è stata, qui come altrove, la mancanza di reperibilità delle materie prime, con ordinativi arrivati dopo mesi e altre attrezzature ferme in dogana anche oggi. Non ultimo l’aumento del costo della manodopera”.
Per il Velodromo, inoltre, era stata fatta una gara di un certo tipo, ma oggi i costi sono aumentati. “Però non è possibile sforare il fondo stanziato dal Governo col Bando. Dunque sono stati modificati alcuni tipi d’intervento per ovviare ai rincari”.
A fine dicembre nuovo incontro. Consegna per il riavvio dell’attività
Certamente il delegato allo Sport non nasconde che “la speranza era di poter terminare più velocemente i lavori. Ora però ci sono tempi precisi, che dovrebbero essere rispettati”.
Sicuramente il Velodromo sarà pronto per il riavvio dell’attività ciclistica di aprile, anche perché la Federciclismo regionale vuole organizzare a Crema una manifestazione importante su pista per inaugurarlo.
“È chiaro che bisogna avere tempistiche certe. A fine dicembre ci si è dati appuntamento per verificare nuovamente come vanno le cose”.
La “famosa” resina finale dovrebbe essere posata a febbraio-marzo dalla ditta specializzata, che per l’intervento ha garantito un tempo tecnico di 15-20 giorni, da effettuare, però, con temperature più miti.
Conclusa la maggior parte dei lavori
“A oggi, a livello di opere, è stata rinforzata tutta la parte strutturale sottostante la pista. L’operazione è in fase di ultimazione, mentre si stanno installando i pali dell’illuminazione. Gli spogliatoi sono terminati, mancano le piastrelle, così come la tribuna è quasi finita: è impermeabilizzata e saranno posate le sedute”.
Insomma, la maggior parte dei lavori sarebbe terminata o quasi. Della Frera vuole essere positivo: “Abbiamo preso atto della situazione che, pur con lentezza, sta evolvendo positivamente. Sarebbe un errore accelerare la posa finale della resina in un periodo climatico non favorevole. Vogliamo sperare che per il via alla stagione agonistica il Velodromo sarà ultimato”.