A Crema tutto e tutti sono pronti a vivere la quarta edizione di CloseUP, il festival internazionale di circo contemporaneo, danza e video. Si torna alla formula piena, quella proposta prima del Covid. Lo ha confermato Mara Serina, direttore artistico e ideatrice della manifestazione.
“Questo festival è nato dall’esigenza di valorizzare il patrimonio architettonico cremasco attraverso spettacoli di grande impatto – ha così ricordato le origini del festival –, offre alla cittadinanza e ai turisti un’occasione unica per godere delle bellezze locali, che si straformano nella cornice suggestiva di una proposta artistica dal respiro internazionale, fra giocoleria, acrobatica e clownerie”.
Tre compagnie francesi pronte a far divertire
CloseUP, sostenuto da amministrazione comunale di Crema e Fondazione Comunitaria di Cremona, si articolerà in tre giornate: venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 settembre. Tra i protagonisti, in linea con il passato, tre compagnie francesi.
La prima è Lazuz (Francia/Svezia), titolo anche dello spettacolo di venerdì alle ore 21 a CremArena: due artisti in scena, dove il talento di giocoliere si amalgama con quello di acrobata. La seconda, il giorno successivo sempre medesima location e ora, è Cie Soralino con Inbox: due divertenti clown contemporanei si sfidano per tenere in equilibrio decine di scatoloni di cartone regalando suspence e risate. La terza, domenica alle 18.30 a CremArena, Cie du Petit Monsieur con Deux secondes!: un buffo omino alle prese con delle dispettose tende canadesi rosse che, oltre a non stare in equilibrio, si trasformano in animali fantastici capaci di catturare completamente l’attenzione dei più piccini.
Sguardo internazionale e inclusivo
CloseUP non propone solo uno sguardo internazionale, ma anche inclusivo. Ed ecco il progetto Generazione gLocale. Think different, play local, a cura di Zona K e realizzato in collaborazione con Circolo Acli di Crema, Piazza In & Out e Ats Impronte Sociali.
“Un progetto Made in Italy che, venerdì alle 17.30 in piazza del Duomo e sabato, sempre allo stesso orario, in piazza Garibaldi, offre uno spaccato sul mondo giovanile e aiuta a capire come vivono e pensano i ragazzi di oggi, generazione a cavallo tra globalizzazione e territorio – spiega Serina –. Dopo due giornate di laboratorio condotte con il regista Andrea Ciommiento in piazza di Rauso, i ragazzi accoglieranno il pubblico per la performance finale aperta a un massimo di 100 spettatori, che ascolteranno in cuffia le voci dei giovani, seguono le loro istruzioni per muoversi nello spazio e si misurano con questa gioventù che pone domande con la leggerezza del gioco”.
Per questo appuntamento è consigliata la prenotazione: closeupfestivalcrema@gmail.com.
Danza in video e Magazzino degli scarti
CloseUP è anche La danza in video (venerdì sera nei chiostri del Sant’Agostino, in caso di pioggia sala Pietro da Cemmo, dopo Lazuz) e Body clip (sabato dopo Inbox sempre al S. Agostino) a cura di Coorpi; Il Magazzino degli scarti di Simonetta Favari in sala Cremonesi alle 10-14-16-18: protagonisti 10 anziani e 10 storie scritte da ciascuno di loro. Ogni interprete accoglie uno spettatore alla volta e condivide con lui l’ascolto della propria storia, registrata e scaricabile con un Qrcode dal cellullare dello spettatore. Anche per quest’ultimo spettacolo è necessario prenotare, per via email e lasciando il proprio recapito telefonico, in quanto a ogni replica possono prendere parti solo 9 spettatori.
CloseUP, modo di abitare la città e cultura diffusa
Complimenti a Serina per quanto ogni anno è in grado di offrire alla città sono stati espressi dal sindaco Fabio Bergamaschi e dall’assessore alla cultura Giorgio Cardile. Per il primo cittadino CloseUP è un bel modo di abitare la città.
Per l’assessore “è un’ottima sintesi di quanto abbiamo promesso durante la nostra campagna elettore: una cultura diffusa, che dal centro arriva all’esterno e contamina tutta la città, mettendo in relazione persone di tutte le età e ponendo particolare attenzione al disagio giovanile comunicandolo a un’altra generazione. È un momento significato per la comunità intera”.