Home In Evidenza Ucraina: l’intesa sui porti, primo passo di pace

Ucraina: l’intesa sui porti, primo passo di pace

campo di grano

Gli accordi firmati ieri a Istanbul da parte dell’Ucraina, della Russia, della Turchia e delle Nazioni Unite sono un’ottima notizia per tutta la comunità internazionale. Lo sblocco di milioni di tonnellate di grano ferme nei porti del Mar Nero è essenziale per permettere a questi carichi di raggiungere i cittadini di molti Paesi a medio e basso reddito e evitare una crisi alimentare mondiale.
Il successo di questo piano dipenderà dalla rapida e piena attuazione degli accordi firmati oggi”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, sottolineando che “l’Italia si è fortemente impegnata negli scorsi mesi per sostenere l’iniziativa di mediazione della Turchia con il ruolo centrale delle Nazioni Unite”. “Auspichiamo che questi accordi – ha concluso il premier – rappresentino un primo passo verso concrete prospettive di pace, in termini che siano accettabili per l’Ucraina”.

ACCORDO IMPORTANTE PER SALVARE LE NOSTRE STALLE

Lo sblocco delle spedizioni di cereali sul Mar Nero, ottenuto con l’accordo Ucraina – Russia, è importante per salvare le stalle italiane. In una situazione senza precipitazioni rischiano di dimezzare i raccolti nazionali di mais destinati all’alimentazione degli animali.
Il tutto a causa del caldo e della siccità che hanno colpito duramente la pianura padana. In essa si concentra 1/3 della produzione agricola nazionale e circa la metà degli allevamenti dai quali nascono formaggi e salumi di eccellenza”.

Lo afferma la Coldiretti nel commentare positivamente gli effetti della firma dell’accordo raggiunto tra Onu, Turchia, Ucraina e Russia per assicurare i commerci nei porti del Mar Nero.
“L’Ucraina con una quota di poco superiore al 13% per un totale di 785 milioni di chili è – sottolinea la Coldiretti – il secondo fornitore di mais dell’Italia. Il nostro Paese è costretto ad importare circa la metà del proprio fabbisogno per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle”.
Il blocco delle forniture dall’Ucraina aveva determinato preoccupazioni per gli approvvigionamenti ma anche forti rincari. In una situazione in cui i costi di produzione nelle stalle italiane sono cresciuti del 57% secondo il Crea mettendo in ginocchio gli allevatori nazionali.

“Una situazione di difficoltà che riguarda anche gli alpeggi dove manca l’acqua e il foraggio e si moltiplicano gli interventi di emergenza per aiutare il bestiame al pascolo”.
Secondo Coldiretti, l’Ucraina garantisce invece appena il 3% dell’import nazionale di grano (122 milioni di chili). Mentre sono pari a ben 260 milioni di chili gli arrivi annuali di olio di girasole, secondo l’analisi su dati Ista

LA CARESTIA IN 53 PAESI

“L’accordo raggiunto per la ripresa del passaggio delle navi cariche di cereali sul Mar Nero è importante anche per combattere la carestia in ben 53 Paesi. In questi Paesi, secondo l’Onu, la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. Un importante contributo alla stabilità politica proprio mentre – sostiene la Coldiretti – si moltiplicano le tensioni sociali ed i flussi migratori”.