Fiume Serio. Un tesoro a chilometro zero. Da Crema a Ricengo

Da Crema al laghetto dei Riflessi, passando per la passerella “Giorgio Bettinelli” di Castelnuovo,  la palata Borromea a San Bernardino fino a Ricengo, lungo l’omonima via. Un percorso di circa due ore (tra sole e ombra) per avere ancora una volta conferma della bellezza naturalistica del paesaggio cremasco. Oltre al fiume Serio s’incontrano fasce boscate, incolti, zone umide, alcune rogge.

Segni di siccità

Lungo i sei chilometri abbondanti di strada, il nostro fiume a tratti è dominato dalle alghe e dalla melma, con tanti tronchi bloccati (e qualche pneumatico) nella secca e diversi pescatori immersi nelle sue acque a caccia di pesci e refrigerio. Proprio come gli affezionati del fiume, che prendono il sole sotto la palata Borromea nelle spiagge di sassi, mai così ampie. La siccità non dà tregua. Eppure il mais che cresce nei terreni vicino al Serio è della solita altezza.

Da lunedì più acqua 

Apriamo una parentesi. Massimo Sertori, assessore regionale a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni, ha comunicato il positivo risultato raggiunto in settimana da Regione, con l’annuncio di un incremento nei rilasci d’acqua, da lunedì, da parte degli operatori idroelettrici. Fino alla fine del mese saranno infatti turbinati 5,6 milioni di metri cubi al giorno, aumentando di fatto i rilasci di 1,6 milioni rispetto a quanto convenuto fino ad oggi sul bacino dell’Adda. Sono inoltre stati prolungati fino a fine lunglio i rilasci sui fiumi Oglio e Serio, mentre sul Brembo potranno continuare per dieci giorni. Un vitale intervento che va nella direzione di non vanificare gli sforzi fatti fino a oggi per salvare almeno i primi raccolti della stagione. Ma torniamo a noi.

Tracce d’inciviltà

Una splendida passeggiata, piuttosto frequentata, a dimostrazione di quanto i cremaschi, a piedi o in bici, amino gli itinerari a due passi da casa. Per dirla con un’espressione di moda, a chilometro zero. Qua e là, purtroppo, il solito problema dei rifiuti abbandonati, soprattutto scarti di pic-nic, bottigliette, plastica. Non mancano neppure segni di falò improvvisati, proprio quello che il Parco del Serio ha invitato a non fare per non rischiare pericolosi incendi. Sul cammino si notano anche scritte che intimano di non sporcare e persino una poesia di Ungaretti, che un passante ha appeso a un cartello a beneficio di tutti.

Luoghi da Oscar

Quasi al termine di via Ricengo la chiesetta della località Castello. Decidiamo di svoltare per raggiungere il laghetto dei Riflessi, sempre ricco d’acqua azzurro-verde e molto affascinante. Per i cremaschi lo era già prima del film Call me by your name, pellicola da Oscar che ha visto girare qui una delle scene principali. Non si può fare il bagno, è vietato, ma rinfrescarsi buttandosi un po’ di acqua addosso sì.

Palata Menasciutto

Aggirato lo specchio d’acqua, dopo circa 700 metri, ecco la palata Menasciutto, quest’anno veramente povera d’acqua. Anche qui diversi cremaschi e non in visita, che godono della frescura procurata dall’ombra delle piante e dalla zona di campagna. È chiaro, ci sono meno gradi che in città. La palata è un’opera di ingegneria idraulica, oggi in cemento, ma in passato realizzata con pali di legno per deviare parte dell’acqua del fiume per scopi agricoli.
Attraversato un boschetto e un bel sentiero nel verde, s’intravvedono le prime case del paese. Due curve e la vista del Comune di Ricengo conferma che la passeggiata è finita, la meta è raggiunta. Stanchi, ma felici abbiamo osservato da vicino le bellezze del nostro territorio, animali compresi.