“Questo intervento, in un momento in cui le risorse idriche sono scarsissime, ha salvato la nostra agricoltura”. A parlare è il vicesindaco del paese Giuseppe Figoni. Il riferimento è ai lavori promossi e conclusi al fontanile del cimitero, ripristinato dopo anni. L’operazione è arrivata in una fase drammatica per l’agricoltura lombarda, in preda a una crisi idrica d’altri tempi.
Messo in sicurezza anche il cimitero
“Abbiamo riattivato e rigenerato quel bel fontanile. Da qualche anno era andato distrutto, soprattutto a causa delle nutrie. I roditori hanno nel tempo eroso le rive, facendo franare la terra che, pian piano, ha coperto le vasche delle risorgive, interrompendo il flusso d’acqua”, ribadisce Figoni.
L’opera ha anche messo in sicurezza il camposanto: infatti metà del perimetro del cimitero confina con il fontanile ed era anch’essa a rischio crollo. 50.000 euro la spesa totale per l’intervento, che ha potuto usufruire di un contributo regionale.
L’opera ha anche messo in sicurezza il camposanto: infatti metà del perimetro del cimitero confina con il fontanile ed era anch’essa a rischio crollo. 50.000 euro la spesa totale per l’intervento, che ha potuto usufruire di un contributo regionale.
L’intervento al fontanile
La spalla del fontanile è stata ricostruita in legno di castagno (il tutto per evitare frane future) e oggi i trattori che pescano l’acqua per irrigare tramite pompa possono lavorare bene.
“Abbiamo riattivato le quattro bocche di fonte, a loro volta ostruite dal deposito e dalla terra. L’intero impianto idraulico è stato rifatto andando molto più in profondità, addirittura a nove metri. Le precedenti bocche erano a quattro metri, con problemi nel periodo invernale”, chiarisce ancora Figoni.
L’approvvigionamento al momento è ottimo: alla nuova profondità il fontanile adesso fornisce molta più acqua.
Una manutenzione con i fiocchi, giunta – è giusto ribadirlo – in una fase alquanto delicata per l’agricoltura cremasca e non solo.
“Abbiamo riattivato le quattro bocche di fonte, a loro volta ostruite dal deposito e dalla terra. L’intero impianto idraulico è stato rifatto andando molto più in profondità, addirittura a nove metri. Le precedenti bocche erano a quattro metri, con problemi nel periodo invernale”, chiarisce ancora Figoni.
L’approvvigionamento al momento è ottimo: alla nuova profondità il fontanile adesso fornisce molta più acqua.
Una manutenzione con i fiocchi, giunta – è giusto ribadirlo – in una fase alquanto delicata per l’agricoltura cremasca e non solo.