Crema. Trent’anni fa la storica visita di papa Giovanni Paolo II

Trent’anni fa, era il 20 giugno 1992, Crema accoglieva papa Karol Wojtyla, il futuro san Giovanni Paolo II che, in quella giornata memorabile, visitò anche le diocesi di Cremona e Lodi.
Lo storico anniversario sarà celebrato sabato 18 giugno, a Santa Maria della Croce, prima tappa nel ’92 del passaggio del Santo Padre in terra cremasca. Alle ore 18, sul piazzale della basilica, il vescovo monsignor Daniele Gianotti presiederà la santa Messa, animata dall’Orchestra Cremaggiore. Alle ore 19, seguirà la cena “a lume di basilica” sul piazzale, in una cornice scenica unica con menù a base di pizza e altre specialità preparate dalla Casa del Pellegrino (era consigliata la prenotazione). Infine, dalle ore 21.30, il concerto dell’Orchestra Cremaggiore nel chiostro della Casa del Pellegrino.
È da sottolineare che il ricavato della serata verrà destinato al progetto Mai più da soli della stessa Casa del Pellegrino e, in particolare, alla settimana estiva che si terrà dal 17 al 23 luglio.

La storica visita di trent’anni fa

Ma torniamo a trent’anni fa. Papa Giovanni Paolo II, proveniente da Caravaggio dove la sera prima aveva incontrato i giovani, arrivò in “papamobile” a Santa Maria della Croce, dove lo aspettavano il vescovo monsignor Libero Tresoldi e il sindaco Walter Donzelli, unitamente ai sindaci e amministratori del territorio. Migliaia i fedeli presenti, in un tripudio di gioia e di emozione. Dopo i discorsi di rito Giovanni Paolo II – stringendo lungo il tragitto tantissime mani – entrò in basilica, accolto all’ingresso dal rettore monsignor Zeno Bettoni. Poi, nello scurolo, l’atto di affidamento della diocesi di Crema alla Madonna.
Da Santa Maria, percorrendo il viale affollato di gente, il Papa ha quindi raggiunto piazza Garibaldi per l’incontro con i sacerdoti e le religiose, i rappresentanti delle diverse associazioni, i ministranti e i cantori. Ad accoglierlo, tra gli altri, il cardinale patriarca di Venezia Marco Cè (originario di Izano), il vescovo emerito monsignor Carlo Manziana e il nunzio apostolico in Perù, pure lui di origini cremasche, monsignor Luigi Dossena.
Dopo il discorso del vescovo Tresoldi, quello del Santo Padre che ha esortato la Chiesa di Crema a conservare, difendere e accrescere i suoi tesori: “Sono i tesori della fede illuminati, della speranza costante, della carità operosa, che debbono brillare nel comportamento di ogni credente. È questa la strada da percorrere: l’ascolto umile e fidente del Signore, il comune impegno nella preghiera, il servizio generoso ai fratelli. Chiesa di Crema, la tua strada è Cristo! Percorrila con fiducia guardando Maria, stella della nuova evangelizzazione. Cammina sorretta dall’esempio di coloro che ti hanno preceduto nell’umile e gioiosa sequela del Signore. Ti guidi la forza rinnovatrice dello Spirito Santo, perché possa recare agli uomini d’oggi l’eterno messaggio della salvezza”.

Il Papa in Cattedrale

Passando tra due ali di folla lungo via Mazzini, Giovanni Paolo II è poi arrivato in una gremita piazza Duomo e, da qui, in Cattedrale per l’incontro – commovente e coinvolgente – con gli ammalati, i rappresentanti dei missionari, dei gruppi e delle associazioni di volontariato, dei medici e degli operatori sanitari, degli anziani e di quanti operano nel mondo della carità. Al termine dell’incontro, dove il bagno di folla in piazza, papa Wojtyla è entrato in Episcopio e, incontrati i collaboratori di Curia, s’è affacciato al balcone della Sala Rossa per un ulteriore saluto ai cremaschi. Al suo fianco il vescovo Tresoldi e il vescovo Manziana: un’immagine che rimarrà per sempre nella storia della nostra diocesi. Sono passati trent’anni da allora, ma il ricordo è più vivo che mai