Dialetto. “A dìla nèta e s’cèta”, splendido volume. Da oggi alla Pro Loco

All’auditorium “Bruno Manenti”, chiesa San Bernardino, la presentazione del volume A dìla nèta e s’cèta (A dirla chiara e in modo schietto) degli autori don Pierluigi Ferrari e don Marco Lunghi – sabato pomeriggio – ha richiamato tanta gente.
Amanti del dialetto, curiosi ed estimatori delle preziose richerche di questi due “sacerdoti antropologi” hanno riposto all’invito per conoscere da vicino i contenuti del testo, edito (in una vesta molto elegante) presso Leva Artigrafiche. Tra l’altro il libro è impreziosito da 24 illustrazioni del pittore Gil Macchi, il quale con grande efficacia e forza evocativa, ha rappresentato alcuni dei detti e proverbi cremaschi più celebri.

600 pagine di allegria e sentimenti

Nel volume ne sono contenuti circa 2.500, distribuiti – in diverse sezioni – su 600 pagine: espressioni gergali e idiomatiche del nostro dialetto che gli autori raccolgono da oltre quarant’anni, “sin dai tempi del seminario”, ha ricordato don Ferrari.
Alla presentazione accanto ai due autori sono intervenuti il vescovo Daniele Gianotti, il presidente della Pro Loco Vincenzo Cappelli (l’associazione ha editato il libro e ne cura la distribuzione), Valerio Ferrari in rappresentanza del Museo della civiltà contadina di Offanengo, l’artista Macchi e Juanita Schiavini, che ha revisionato le bozze.
Presenti anche alcuni bambini, giovani e adulti (Tommaso, Viola, Alessandro, Raffaele, Luca e, per la sezione sul clero, don Emilio Luppo), che hanno dato lettura di alcune significative pagine del testo (il detto e la successiva spiegazione degli autori), ben coordinati da “I Cüntastòrie” del nostro giornale, ovvero i poeti e dialettologi Lina Francesca Casalini e Francesco Maestri.

Dialetto strettamente legato alla vita

La regia del bel pomeriggio culturale è stata affidata a Cappelli, che ha subito ringraziato gli sponsor (tra cui UniCrema e il Museo della civiltà contadina di Offanengo), gli autori e quanti si impegnati per la “gestione” del volume: infatti nei mesi scorsi era possibile prenotare il libro a 20 euro e finire in una “tabula gratulatoria” (raggruppa più di cinquecento nomi), mentre ora, da lunedì, è in vendita alla Pro Loco di piazza Duomo al prezzo di 30 euro. Dove si potranno anche ritirare le cope prenotate.
“Un dialetto strettamente legato alla vita: lo abbiamo appreso nei cortili, nelle cascine, nelle attività dei lavandai, dei mugnai e dei contadini, nelle vecchie botteghe artigianali, nei ritrovi delle osterie e nei luoghi ricreativi della parrocchia”, ha detto don Ferrari, chiarendo i termini della ricerca.Molto interessanti anche gli altri interventi e contributi. Ampio articolo sul giornale di sabato in edicola.