Far scoprire alla donna maltrattata le sue risorse per permetterle di uscire dalla spirale della violenza. Fornendo al contempo solidarietà, sostegno, ascolto e accoglienza. È questa la mission dell’Associazione Donne contro la Violenza Odv che – ieri pomeriggio in sala Alessandrini – ha presentato i dati statistici (aggregati e anonimi, nel segno della riservatezza) relativi all’accoglienza del proprio Centro per l’anno 2021. Presenti, come relatrici, la presidente Gianna Bianchetti, la psicologa e psicoterapeuta Paola Uberti e la socia Elvira Guerini. Nel pubblico cinque dei sei candidati sindaco: Simone Beretta, Maurizio Borghetti, Fabio Bergamaschi, Manuel Draghetti e Paolo Losco. In sala anche l’assessore a Cultura e Pari opportunità Emanuela Nichetti.
Numeri in crescita
“Abbiamo invitato anche i candidati perché siamo attivi da 32 anni nel territorio e il nostro servizio è andato via via intrecciandosi sempre più con le istituzioni, in un lavoro di rete sinergico, fondamentale per uscire dalla violenza”, ha premesso Bianchetti.
Uberti, attraverso dettagliate slide, ha ripercorso numeri e percentuali del fenomeno, chiarendone i significati. Per quanto riguarda l’accoglienza si attua in particolare con colloqui (l’anno scorso son stati 574, pari all’82%) e telefonate, fornendo assistenza legale (48%), psicologica (25%) e altre, compresi i gruppi di mutuo aiuto. Importante la collaborazione nella rete ConTatto, con 54 contatti con le Forze dell’Ordine, 14 con il Pronto Soccorso dell’ospedale, 21 con i consultori, ecc.
Nel 2021 91 contatti
Nel 2021 il Centro Antiviolenza ha avuto 91 primi contatti, di cui 44 nuove accolte e 45 in carico dal 2020. Dal 1990 al 2021 l’associazione ha accolto, da Crema e dintorni, 1.907 donne vittime di violenza! Nell’80% dei casi si tratta di donne italiane con scolarità media superiore, in maggioranza tra 38 e 47 anni (36 casi) e 28-37 (20 casi). La maggior parte delle maltrattate è coniugata con figli, ha un lavoro a tempo indeterminato (33 donne), oppure è disoccupata (28) o pratica lavori saltuari. Ovviamente senza lavoro quasi sempre si rimane ingabbiati nel maltrattamento economico.
La violenza psicologica – la più subdola – riguarda il 33% dei casi, seguita dalla violenza fisica (23%), economica (19%), stalking (12%) e violenza sessuale (10%). In situazioni già difficili spesso s’inserisce pure la violenza sui minori.
L’identikit del maltrattante
Quaranta le donne che hanno denunciato, “con la speranza che sempre più chiedano aiuto, nella certezza che la denuncia non è semplice e non sempre è immediata”. Sì perché l’associazione, anche confrontandosi con altre realtà e Centri, ha spiegato che questi dati sembrano essere solo la punta dell’iceberg della violenza.
Veniamo alla figura del maltrattante che, il più delle volte, è italiano (62%), marito (43%), ex marito (12%) ex convivente (16%) o convivente (9%). L’uomo che violenta nella maggior parte dei casi è occupato con lavoro a tempo indeterminato (39 soggetti), con un reddito medio/alto. Per il 45% il maltrattante presenta anche una problematica psico-fisica. Nello specifico, in ordine: alcolismo, dipendenza e disturbo psichiatrico, precedenti penali, ecc. Altri dati e considerazioni sul giornale di domani in edicola.