V domenica di Quaresima. Don Cristofer commenta il Vangelo

Chiesa
foto SIR/Marco Calvarese

Dal Vangelo secondo Giovanni 8, 1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

V domenica di Quaresima, sempre più vicini alla Settimana Santa

Ci avviciniamo sempre di più alla Settimana Santa o, come viene anche chiamata, alla Grande Settimana. L’immagine di quella Croce, inizia a farsi sempre più vicina, il tempo della Passione si fa sempre più prossima.
Il Vangelo di questa V domenica della Quaresima inizia con questo inciso “Gesù si avviò verso il Monte degli Ulivi”, quel monte sarà davvero un momento tremendo e colmo di emozioni per il Figlio dell’Uomo. Cerchiamo allora di incamminarci anche noi con la nostra fede verso questo evento così importante.

Prima un gesto, poi la parola

Viene chiesto a Gesù di dare il suo giudizio di “Maestro della Legge” su una questione così ostica. Una donna (che ben sappiamo che a quel tempo era totalmente sottomessa e relegata nelle mansioni del lavoro, del generare vita e dell’occuparsi delle faccende domestiche) aveva osato tradire, era adultera. Gli Scribi e i Farisei vogliono sapere da Gesù come applicare la Legge che prevedeva il ripudio oppure la lapidazione.
Chiaramente la domanda viene posta a Gesù per porlo in un tranello perché di per sé gli Scribi e i Farisei sapevano già come comportarsi perché lo facevano già normalmente.
La risposta di Gesù avviene prima con un gesto, traccia silenziosamente dei segni in terra con il dito, poi successivamente anche con la parola.

Puntare il dito

Questo tipo di risposta lascia un po’ stupiti perché di solito Gesù non si tira indietro dal parlare e dal citare la Scrittura. Un silenzio e un gesto sul terreno da una parte, mentre dall’altra le persone discutono su cosa fare e dire di questa donna, il tutto viene interrotto dalla frase “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!”.
Mi soffermo su un particolare. Quando si sta parlando di qualcuno o qualcosa lo si indica con un dito e quando si sta giudicando qualcuno si fa altrettanto. Colpisce molto, o dovrebbe colpire molto, il nostro cuore questo dito che non indica.
Lo so è un particolare all’interno del brano, ma credo che sia significativo perché spesso le nostre giornate sono spese nel puntare il dito per questo o per quest’altro. Secondi, minuti e ore perse per indicare con polemica, con giudizio o con superiorità.
Gesù invece silenzio e giusto una frase. Gesù non si presenta come il giudice che doveva dare la sentenza di condanna, ma si mostra come colui che indica nuovamente una nuova possibilità per camminare e per rimettersi in circolo. “Neanch’io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più!”

Impegniamoci a fare il bene

Il modo di camminare è indicato anche a noi che siamo invitati a rimettere nel fodero il nostro indice che a volte usiamo come un’arma, che dopo essere stata riposta può nuovamente tornare a essere strumento d’amore e di pace. Impegniamoci a fare il bene nel nostro piccolo perché a volte con poco si fa tanto!

don Cristofer Vailati