“Mio fratello. Tutta una vita con Peppino”. S’intitola così il libro-memoria, scritto da Giovanni Impastato in ricordo del fratello ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 e voluto per raccontare la vita di quello che è stato un eroe, precursore del cambiamento in una Sicilia assediata da “cosa nostra”. Il libro, edito da Libreria Pienogiorno, verrà presentato domani, lunedì 4 aprile, alle ore 20.45, presso il Circolo Arci San Bernardino con la collaborazione della libreria La Storia. Posti limitati, si consiglia vivamente la prenotazione al numero 333.4564412.
Il libro
Un racconto che si dipana a partire da un Comune della città metropolitana di Palermo, Cinisi, e da una famiglia di agricoltori legati alla mafia locale: il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, e suo cognato, Cesare Manzella, ucciso in un attentato, era il capomafia del paese, uno dei boss che per primi individuarono nel traffico di droga il nuovo strumento di accumulazione di denaro e potere.
È in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni più tardi anche Giovanni, dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. È da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia.
È in questa famiglia che nasce Peppino, e cinque anni più tardi anche Giovanni, dopo che un altro fratello che portava lo stesso nome era morto ancora piccolissimo. È da qui che si sviluppa la vicenda rivoluzionaria, drammatica, coraggiosa e libera del ragazzo destinato a diventare il più contagioso degli attivisti della lotta antimafia.
Una storia che prosegue
Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, e disvelandone spesso complicità e opacità. Quella storia Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi che per convenzione distanziavano la loro casa da quella di Gaetano Badalamenti, ‘u ziu Tano. Invecchiando, lui sì, mentre Peppino, suo fratello maggiore, restava per sempre ragazzo. Ma quei passi ora sono diventati milioni.
L’autore
Giovanni Impastato, nato a Cinisi nel 1953, è il fratello minore di Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978. Ne ha raccolto l’eredità e portato avanti la lotta. È tra i fondatori di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”, impegnata nella sensibilizzazione e nel contrasto alle mafie. La sua voce appassionata e sincera racconta il conflitto di chi ha vissuto la mafia e l’antimafia all’interno delle mura domestiche, e la successiva battaglia nel nome della legalità e della verità.