“Una panchina per Yetta e Checco”: in Biblioteca ricordo ed emozioni

Davvero tanta gente e tanti amici alla cerimonia d’intitolazione – stamattina alle 11, presso la Biblioteca comunale “Clara Gallini” – di “Una panchina per Yetta e Checco”. Il figlio Mattia Edallo, che da tempo risiede in Inghilterra, nel desiderio di ricordare e omaggiare insieme i genitori, ha deciso di donare alla comunità cremasca una panchina dedicata proprio a Yetta Clarke e Checco Edallo, posta nel cortile di palazzo Benzoni. Un’usanza, quella di dedicare panchine, molto diffusa in ambito anglosassone.

Luogo della memoria

“Ho deciso di donare una panchina in memoria dei miei genitori alla città di Crema e alla sua comunità – ha detto Edallo – per due semplici motivi. Il primo per avere un luogo in cui poter ricordare e salutare Yetta e Checco, il secondo per ringraziare la mia amata Città e i suoi abitanti per l’amore e l’affetto che hanno sempre dimostrato nei confronti dei miei genitori”. “L’idea della panchina – ha aggiunto – nasce dal mio desiderio di offrire alla città un luogo dove chiunque si possa fermare per rilassarsi, riflettere e magari sorridere pensando a Yetta e Checco. Un luogo pubblico di incontro, di cultura e di comunità, come la nostra splendida Biblioteca, credo sia il posto più adatto per porre una panchina in loro memoria”. “Un gesto semplice, ma molto significativo – ha affermato l’amico Marco –. La panchina è un luogo dove si parla e si sta insieme, proprio come Yetta e Checco. Oggi rappresenta un gesto simbolico, un piccolo gesto se vogliamo, ma che ci riempie il cuore di gioia”.

Luogo azzeccato, legami forti

Da parte sua l’assessore alla Cultura Emanuela Nichetti ha sottolineato come la  Biblioteca, il luogo della cultura, fosse adatto a queste due personalità che hanno dato tanto alla città. “La partecipazione a questo momento la dice lunga sul bene seminato  da Edallo e Clarke. La testimonianza che questa panchina porta con sé sarà l’occasione per molti giovani di incuriosirsi e interrogarsi. Così anche chi, come loro, non ha avuto modo di vivere le esperienze culturali promosse da Checco e Yetta potrà conoscere l’importanza di queste due figure”.
“Non è semplice per me – le ha fatto eco l’assessore Fabio Bergamaschi –. Checco e Yetta sono stati due persone di cultura, ma per me anche amici, sempre pronti ad aprire le porte della loro casa. La loro principale caratteristica è stata proprio quella di saper creare legami, nel mondo dell’arte e nel volontariato. La panchina conferma che chi dà il buon esempio lascia sempre dietro di sé qualcosa di importante”.

“Crema ha permesso loro di esprimere i propri talenti”

Emozionato, Mattia ha, poi, ringraziato tutti, spiegato i motivi del gesto e letto alcune profonde parole d’amore della madre al padre Checco.
“Questa vuole essere una giornata di condivisione e di gioia. Yetta era alla ricerca di un luogo dove ricordare Checco e stare con lui e l’idea, allora agli esordi, gli piacque molto. Oggi il progetto si sviluppa con me e mia moglie Selma e siamo felicissimi. Grazie a tutti, all’amministrazione e alla città per l’amore che ha dato e dà ai miei genitori. Crema ha permesso loro di esprimere al massimo i propri talenti, nell’arte, nel teatro, nella pittura e nel volontariato (nel caso di Yetta anche nell’associazione cremasca cure palliative Alfio Privitera, ndr)”. Il taglio del nastro ha poi lasciato spazio a un applauso carico d’affetto.