Consiglio comunale. Emergenza Ucraina e profughi in primo piano

Il sindaco Stefania Bonaldi, ieri sera, ha relazionato al Consiglio comunale – all’inizio della seduta – in merito alla gestione dei profughi provenienti dall’Ucraina a Crema e nel Cremasco, toccando tutti gli aspetti: statistiche, attori in campo, strumenti e aiuti umanitari. Di fatto s’è trattato della prima relazione che fotografa la situazione attuale sul nostro territorio.
“Il nostro Comune, prima ancora che si muovesse la macchina organizzativa della gestione della emergenza si è attivato per coordinare le varie iniziative legate all’arrivo di profughi e si è riferito alla Caritas diocesana, gestore di Cas-Centri di accoglienza straordinaria sul nostro territorio”, ha esordito il sindaco. Ricordando che martedì 2 marzo, proponendo l’iniziativa congiunta a tutti i sindaci cremaschi, è stata attivata l’e-mail profughiucraina.cremasco@gmail.com, gestita dai Servizi sociali e dalla Caritas, contatto dove segnalare gli arrivi di tutte le persone in fuga dall’Ucraina e i loro dati, ma anche la disponibilità di appartamenti privati da utilizzare per l’eventuale assistenza dei profughi, ovvero anche le disponibilità all’accoglienza familiare.

Nel Cremasco a oggi 115 profughi

“A oggi, sebbene il dato sia estremamente dinamico e dunque suscettibile di continue evoluzioni, i numeri che siamo in grado di censire sono i seguenti (dato aggiornato al 14 marzo): persone arrivate nel Cremasco 115, fra cui 48 adulti e 67 minori; nella sola Crema 64 persone (25 adulti e 39 minori); appartamenti disponibili all’accoglienza famiglie 15, di cui 2 pubblici e 5 privati a Crema e 8 nel Cremasco. A questi si aggiungono quelli messi a disposizione dalle parrocchie, in corso di definizione; famiglie disponibili all’accoglienza in casa propria 69, 30 a Crema e 39 nel Cremasco. “Di queste famiglie, 28 avrebbero espresso disponibilità all’accoglienza di soli minori, peraltro mi pare subito corretto ribadire che per i minori non accompagnati i percorsi saranno gestiti secondo le norme vigenti; perciò, al momento escludiamo affidi familiari secondo questa modalità”, ha specificato Bonaldi.

In campo Servizi sociali e Caritas

La macchina della accoglienza messa a punto sino a questo momento prevede una cogestione fra Servizi sociali e Caritas delle segnalazioni di censimento e mappatura delle persone arrivate e delle disponibilità alloggiative, nonché dei nuclei familiari che si offrono per l’ospitalità. “A oggi la procedura prevede dunque l’accoglienza presso i nuclei familiari privati che stanno ospitando profughi, frequentemente connazionali, ma anche italiani che ospitano familiari di badanti o di conoscenti, e presso due centri di prima accoglienza territoriali individuati dalla Caritas”.
Il Consiglio comunale – non senza fatica – ha poi approvato un documento unanime contro l’aggressione della Russia all’Ucraina e, prima di chiudere, il Bilancio delle Farmacie comunali e il Piano di Zona relativo ai prossimi anni. Ampi servizi sul giornale di sabato in edicola.