Sala piena di attenti studenti dell’Iis G. Galilei di Crema, questa mattina presso il cinema Multisala Portanova. L’occasione era l’evento che, con il patrocinio del Comune di Crema e della Provincia di Cremona, ha visto protagonista l’on. Claudio Fava, figlio di Giuseppe e attuale presidente della Commissione Antimafia della Regione Sicilia. Scopo dell’incontro – che ha visto un momento preparatorio presso le classi del Galilei intervenute all’iniziativa – è stato trasmettere agli studenti la forza di non arrendersi alle macchinazioni illecite che ancora oggi minacciano di attentare al loro futuro e di continuare a coltivare speranze in un Paese libero. Introdotto dalla dirigente scolastica Paola Orini, che ha ringraziato tutti i presenti, le autorità e, in primis, gli studenti stessi, Fava ha toccato alcuni punti del fenomeno mafioso. Non una condizione propria esclusivamente del Sud Italia, o ancor peggio, della Sicilia, ma putroppo ormai radicata in tutto il nostro Paese e oltre: “I più grandi maxiprocessi contro la criminalità organizzata svoltisi ultimamente non sono stati celebrati in Sicialia, in Campania, in Calabria o in Puglia, ma in Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e Val d’Aosta, là dove girano i soldi e le possibilità diinvestimenti”.
Gesti ‘semplici’
A 30 anni dalle stragi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Fava ha sottolinerato come non sia giusto ricordarli come eroi, ma come persone che hanno svolto con responsabilità e dignità il loro compito. Bastano gesti a volte ‘piccoli’ per sgretolare quel gigante dai piedi di argilla che è la mafia. Come i gesti che compirono Peppino Impastato, Franca Viola e don Pino Puglisi, esempi sui quali Fava si è trattenuto. Dopo la proiezione di alcune immagini che hanno toccato la lunga e varia carriera, anche di scrittore, drammaturgo e sceneggiatore dell’on. Fava, gli studenti del Galilei hanno posto alcune domande a conclusione di una mattina pregna di contenuti, messaggi e significato.