Casaletto Vaprio: la banca chiude? Preoccupati i cittadini

Lunedì 10 gennaio, dopo la chiusura dello sportello per l’intera settimana precedente, all’entrata dei locali della banca casalettese (Bcc Caravaggio, Adda e Cremasco), era apparso un cartello che avvisava la clientela che lo sportello “d’ora in avanti avrebbe operato a giorni alterni, lunedì, mercoledì e venerdì, nell’orario dalle 9 alle 13. Nei giorni di chiusura, chi avesse avuto necessità poteva rivolgersi allo sportello di Quintano. Un successivo cartello avvisava che i giorni di apertura dello sportello venivano ulteriormente ridotti al lunedì e al venerdì, stesso orario”.
“Ovviamente questo ha creato un po’ di malcontento da parte dei clienti/soci, in primo luogo per l’improvvisa limitazione di un servizio molto sentito e apprezzato e in secondo luogo per la modalità molto disinvolta di comunicarlo. Ma ciò che preoccupa maggiormente gli utenti, che sono prevalentemente anche soci, è quello che si percepisce da voci di corridoio: “Questa non è altro che la premessa alla chiusura totale dello sportello con collocazione dei rapporti nelle vicine agenzie di Cremosano e Quintano”, afferma Giuseppe Lorenzini.

Residenti apprezzano il servizio

 “Per la comunità di Casaletto Vaprio ciò significherebbe un danno immenso in termine di servizi, se consideriamo che, se  dovesse veramente accadere, sul territorio rimarrebbe  solo l’ufficio postale, anch’esso a mezzo servizio, aperto solo al mattino nei giorni di martedì, giovedì e sabato”, spiega il cittadino, molto addentro alle questioni del paese.
“E, pensare che da quando la ex Cassa Rurale si è insediata in Casaletto ha trovato nelle famiglie un immediato riscontro, tant’è che gran parte di esse intrattiene un rapporto con la locale banca. Attualmente, in questa materia, si tende ad affermare che con l’avvento della digitalizzazione lo sportello bancario fisico non è più necessario. Oggi si opera prevalentemente online. Ciò ha una sua validità per una certa fascia di clientela, i millennials, ma certamente non ha la medesima percezione per un’altra tipologia di clientela, che non ha dimestichezza con le nuove tecnologie informatiche e che ha bisogno ancora del rapporto umano, oltre che di un po’ di assistenza”.

Lo sportello costa?

“Mi si potrebbe obiettare che lo sportello costa. È vero. Ma le banche di credito cooperativo non si sono sempre vendute come banche del territorio e delle comunità? Fra i principi ispiratori  non c’è la ricerca esasperata del profitto, bensì la mutualità fra i soci e il favorire gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca?”, chiede Lorenzini.
“Conosciamo bene le logiche che hanno condotto altre banche, non cooperative, a chiudere improvvisamente gli sportelli. Ma queste perseguono la logica del massimo profitto, dovendo remunerare il capitale. Le Cooperative, no. Non credo che lo sportello di Casaletto abbia un conto economico di un’insopportabile segno negativo, avendo già acquisito una posizione commerciale consolidata, data l’anzianità della sua presenza sul territorio. Comunque, per il bene della comunità, l’obiettivo del pareggio dovrebbe essere sufficiente per giustificare il mantenimento del servizio”, riflette chi ci ha scritto.

Tesoreria del Comune

Fra i servizi svolti, esiste quello della Tesoreria del Comune. “E penso di non sbagliare nell’affermare che il Comune abbia scelto la Cassa Rurale, non tanto per le condizioni economiche praticate, bensì per la comodità dell’esistenza dello sportello sul posto. Su questo argomento, io spero che l’amministrazione comunale, con la sua autorevolezza, voglia farsi promotrice di quelle iniziative volte a mantenere sul territorio casalettese  lo sportello bancario, tanto voluto e apprezzato  dalla popolazione, facendo magari leva sul presidente, le cui origini sono casalettesi”. All’istituto bancario, chiaramente, la facoltà di replica per spiegare le proprie ragioni.