Curia di Kharkiv colpita da una bomba. Caduta connessione Internet
“Nella curia – racconta il parroco – in questi giorni c’è tanta gente, molte mamme con i bambini. Siamo in tutto 40 persone. Li abbiamo messi in un posto sicuro. Eravamo tutti sotto la terra e per fortuna la bomba ha colpito in alto”. Dopo un primo momento di paura, la vita in curia è ricominciata subito.
Dalla comunità aiuto per tante persone
“Le nostre donne sono forti e stanno già preparando il cibo per distribuirlo alle persone che hanno trovato rifugio sotto la metro. Ci sono infatti, qui vicino a noi, due stazioni della metropolitana dove portiamo rifornimenti e cibo. Ci sono tante persone che ci chiamano, chiedono aiuto. La città è sotto coprifuoco, è chiusa, non si può uscire ed entrare, non possiamo fare nulla per il momento se non aiutare con cibi caldi e nel possibile con i rifugi”.
Don Gregorio racconta infine che con i rifugiati, nella casa della curia, il vescovo mons. Paolo Gonczaruk e i sacerdoti hanno dato ospitalità anche al vescovo ortodosso.
“Vive qui con noi, perché la sua abitazione è vicina alla zona militare e ha dovuto lasciare la casa. Lo stiamo ospitando. La guerra fa anche queste cose, siamo uniti”.