Capralba. Passaggio a livello da incubo

Capralba, il passaggio a livello nei pressi del quale si è verificata la rapina

Incredibile ma vero. L’adeguamento tecnologico effettuato da RFI del passaggio a livello a nord dell’abitato di Capralba, lungo la provinciale 19 che porta a Caravaggio, ha pesantemente peggiorato le cose.
Al transito di ciascun convoglio – che avviene ogni mezzora circa – le sbarre, dopo l’installazione del nuovo impianto, restano infatti abbassate dagli 8 ai 12 e anche 14 minuti, a seconda se il treno arriva da Caravaggio o da Crema, rispetto ai pochi minuti di prima. E, ovviamente, vengono a formarsi lunghe code di autoveicoli costretti a soste per tempi decisamente inaccettabili.
Nelle due fasce orarie topiche del mattino e della sera, quando a percorrere la strada sono i pendolari in andata o rientro dai luoghi di lavoro – sempre più numerosi da che la Sp 19 è diventata il collegamento più breve al casello di Caravaggio-Treviglio della Brebemi – la fila di auto, furgoni e camion è addirittura di qualche centinaia di metri. Che, in particolare il mattino, arriva fin dentro il paese – come documentato dalla foto scattata da uno degli automobilisti (Alessandro Tedoldi), che l’ha postata su Fb.
Del tutto comprensibili – e più che giustificate – quindi l’esasperazione e le proteste sia degli automobilisti, sia dei residenti, costretti a condividere i disagi derivanti dal blocco della viabilità. Specie considerando che su questo tratto di via Caravaggio, oltre alle abitazioni, affacciano la Scuola materna e l’oratorio.
Allegando la stessa – che mostra la colonna di auto ferme lunga circa 500 metri – il sindaco Damiano Cattaneo ha inviato mercoledì una nuova comunicazione a RFI, risegnalando i “gravi disagi causati dai lunghi tempi di attesa del passaggio a livello di via Caravaggio”. Facendo osservare che “è praticamente impossibile far comprendere alla cittadinanza come una miglioria, con nuove tecnologie apportata al Passaggio a livello, stia di fatto creando una situazione di pesante disagio e di pericolo all’intera collettività”.