“Il sindaco Stefania Bonaldi confonde le idee dei cittadini con attacchi bizzarri nei confronti del governatore Attilio Fontana e della vicepresidente Letizia Moratti. Il tribunale non è idoneo per ospitare la Casa di Comunità, se ne faccia una ragione. L’unica soluzione percorribile è quella individuata in via Gramsci”. Così Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al ‘Pirellone’ e coordinatore del Dipartimento sociosanitario della Lega Lombarda.
“Il tribunale – continua Monti – oltre a essere cinque volte più grande del necessario, richiede un investimento di 10 milioni di euro. Perché il Comune, proprietario dell’immobile, non si fa carico di tale spesa? Forse sarebbe meglio trovassero una destinazione d’uso alternativa. A Crema è già stato individuato un luogo che rispetta tutti i requisiti necessari per la realizzazione della Casa di Comunità ed è nella struttura di via Gramsci dove vengono già erogati una serie di servizi sociosanitari”.
“Per quanto riguarda i tempi – precisa il presidente della Lega– nell’immobile di via Gramsci potrebbero partire fin da subito i lavori, mentre nel tribunale bisognerebbe aspettare fino al 2025 per vedere completata l’opera. Noi siamo per più salute in Lombardia subito, il sindaco di Crema preferisce farne una questione politica. Il Comune trovi una soluzione sulle strutture di propria competenza senza giocare allo scaricabarile con Regione Lombardia”, prosegue con toni decisi.
“Spiace constatare che il Partito democratico non consideri di buonsenso individuare una struttura che costi 10 volte meno e che sarà pronta e utilizzabile in tempi rapidi solo per tentare di cancellare la propria incapacità nella gestione dell’area del ex tribunale e, cosa ancor più grave, per non ammettere la grave colpa di essersi fatta portare via il tribunale quando erano al governo”, aggiunge Tiziano Filipponi, referente provinciale Lega Provinciale di Crema e consigliere comunale cittadino.
Pronta la replica del sindaco Bonaldi, che merita un contributo a parte a breve. Un’anticipazione. “Se non l’avessi letto coi miei occhi su più testate, con il medesimo virgolettato, riterrei quella raccontata da Monti, consigliere regionale della Lega, nonché presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone, una storia frutto solo di un fraintendimento giornalistico”. Sul tema ha ribattuto prontamente anche Franco Bordo di Crema Aperta, che sta raccogliendo firme per sostenere il contrario di quanto espresso da Monti. Ci torneremo.