Nella Commissione di garanzia di venerdì 14 gennaio il presidente Giorgio Pagliari e il consigliere Virginio Cavalli hanno puntualmente rappresentato il quadro in cui la Fondazione Finalpia versa.
“Non sono una novità, anzi erano piuttosto scontate, ahimè, le reazioni di alcuni consiglieri di minoranza, che evidentemente non hanno ancora compreso il ruolo di un CdA terzo, rispetto al Comune e ripropongono le dinamiche già sperimentate con il precedente CdA di Finalpia” commenta il sindaco Stefania Bonaldi.
La Fondazione ha necessità di una “iniezione di liquidità”
“Un conto è essere resi edotti dello stato dell’arte, e il presidente Pagliari ha spiegato la situazione con dovizia e nei dettagli; un conto è pretendere di avere informazioni rispetto a trattative che il CdA, l’unico titolato a farlo, sta conducendo e sulle quali necessariamente deve mantenere riservatezza” precisa il primo cittadino.
A suo avviso il merito vero sembra essere passato in secondo piano, invece è su quello che occorre porre attenzione. “La Fondazione ha necessità di una ‘iniezione di liquidità’ di almeno 200mila euro, per sottrarsi al rischio imminente di default e affrontare con serenità le valutazioni dei prossimi mesi – prosegue -, ma gli istituti bancari, al momento, non sono disponibili ad erogare prestiti, non potendo contare l’Opera Pia su una convenzione garantita (non lo è ad ora quella con Hyma) e dunque su entrate sicure, ancorché essa possa vantare un patrimonio immobiliare solido, per un valore di diversi milioni di euro. Per questo il presidente Pagliari (con il quale, tranquillizzo i capigruppo, i momenti di confronto sono stati costanti già dalle prime settimane) sottopone anche al Comune la richiesta di un prestito.”
Il sindaco Bonaldi propone un “prestito d’onore”
Per contro, dalle prime verifiche già operate con la Segreteria e la Ragioneria Generale del Comune, che comunque saranno approfondite, questa operazione sembrerebbe preclusa, in quanto, come sottolinea il sindaco, la Fondazione Finalpia è un Ente non controllato né partecipato dal Comune di Crema. Bonaldi, infatti, spiega che il sindaco “ne nomina l’organo amministrativo, ma lo fa semplicemente in quanto soggetto esponenziale della Comunità cittadina e non come Organo controllante.”
Il Comune ha già erogato un prestito a suo tempo alla Fondazione, per 50 mila euro, ma si è trattato di una iniziativa una tantum, la cui replica, secondo i dirigenti Comunali, potrebbe aprire scenari di criticità.
Tuttavia “se non saranno percorribili le opzioni che abbiamo il dovere di valutare a fondo nelle prossime settimane”, il sindaco ha intenzione di proporre al presidente Giorgio Pagliari e al CdA di lanciare un appello per ottenere un “prestito d’onore” raccogliendo possibili benefattori del territorio. “Chiedere a chi intenda sostenere il salvataggio di un bene che giustamente riteniamo ‘patrimonio della città’, di anticipare una somma, a titolo di prestito infruttifero, che il CdA si impegnerà a restituire, non appena messa in sicurezza la Fondazione” precisa Bonaldi.
Una sfida non facile, ma non impossibile grazie a possibili benefattori
Il primo cittadino spiega che si tratta di una forma responsabile di fundraising, che consentirebbe al CdA di “poter affrontare i prossimi mesi con quel minimo di solidità e di serenità che consentano di non assumere scelte obbligate o avventate e di valutare invece ogni possibile opzione che miri a salvare il patrimonio, pagare i debiti e mettere la Fondazione in sicurezza, anche immaginandone, come si era già ritenuto di fare nel recente passato, una possibile futura alienazione, al fine di mettere in campo nel Cremasco, con i proventi ottenuti, risposte adeguate per le fragilità sociali del territorio”.
Per Bonaldi raccogliere 200 mila euro “a rendere” è certamente una sfida non facile, ma non è nemmeno una missione impossibile, considerate le caratteristiche del tessuto socio economico e produttivo cremasco.
“Sono pronta – conclude -, se il Presidente lo riterrà, ad affiancarlo da subito per contattare possibili Benefattori che abbiano a cuore il futuro di Finalpia”.