Covid. Fondazione Benefattori Cremaschi, nuove norme per le visite dei parenti

Il Covid-19, purtroppo, morde ancora e con le sue nuove varianti fa sempre paura. Non è il caso, quindi, di abbassare la guardia, anzi. Specie nelle strutture per anziani, già profondamente segnate dalla pandemia nel recente passato.
Così i dirigenti della Fondazione Benefattori Cremaschi – il direttore sanitario dottor Luigi Enterri, la vicedirettrice Roborta Colombetti, il direttore generale Gian Paolo Foina e la presidente Bianca Baruelli – hanno adeguato alla normativa vigente le visite di familiari e parenti in tutte le strutture di propria competenza.
L’accesso dei visitatori alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio sanitarie e all’hospice è consentito solo a coloro che hanno effettuato la terza dose di vaccino (booster) o a chi documenterà l’avvenuta ricezione di due dosi di vaccino (o certificazione di avvenuta guarigione dal virus) unitamente all’attestazione di un tampone rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti l’accesso nelle strutture gestite da Fbc.
Esclusivamente per i visitatori della Rsa di via Zurla, in assenza dei requisiti sopra descritti, le visite saranno garantite tramite interfono.
Il direttore sanitario referente per il Covid, a sua discrezione e in casi eccezionali, potrà disporre modalità ancor più restrittive. Indipendentemente dallo stato vaccinale del familiare, l’ingresso in reparto sarà consentito per le situazione di fine vita (paziente in condizioni agoniche) a un solo familiare, per un tempo limitato (10/15 minuti), munito di mascherina Ffp2 e sovra camice, ma sempre con tampone negativo. Tutto ciò è scattato lo scorso 30 dicembre 2021.