Finalpia. Parla la Fondazione Opera Pia marina e climatica cremasca

Il presidente e il CdA di Opera Pia marina e climatica cremasca pur ritenendo da sempre sia suo dovere esprimere le proprie prerogative esclusivamente nelle sedi istituzionali preposte, indicate dallo Statuto, “al fine di far chiarezza su varie questioni a fronte delle notizie che quasi giornalmente si susseguono sulla stampa”, ha predisposto una nota, appena giunta in redazione.
Fondazione Opera Pia è un Ente di diritto privato e la sua attività è regolata unicamente da Statuto. L’organismo cui il CdA e il presidente devono rendere conto è l’Organo di controllo. Lo Statuto, infatti, espressamente prevede che il fatto che le nomine a tali cariche siano effettuate dal sindaco di Crema ‘non implica la sussistenza di alcun rapporto di dipendenza né di controllo della Fondazione da parte dell’amministrazione comunale, non sussistendo alcun vincolo di mandato dei consiglieri nei confronti dell’amministrazione comunale’. Il CdA, ai sensi dello Statuto, deve dar conto e informazione del suo operato ai ‘Benefattori’, ovvero coloro che – persone fisiche o giuridiche – abbiano manifestato un concreto e fattivo interesse alla vita della Fondazione con un’offerta ordinaria o straordinaria alla stessa, anche finalizzata a specifiche attività”, si legge nel comunicato.
I “Benefattori” riuniti in assemblea sono i soggetti ai quali il CdA deve dar conto dell’attività svolta dalla Fondazione, in momenti ben precisi, ovvero: prima dell’approvazione del Bilancio; qualora il Comitato dei Benefattori debba esprimersi su materie di sua competenza; qualora ne sia ravvisata l’urgenza da parte del CdA (art. 14 Statuto). “Chiunque, dunque, abbia un concreto e reale interesse nella Fondazione può assumere tale veste di controllore, e solo in tale veste può chiedere rendiconti”, spiega la Fondazione Opera Pia.

Gli incontri in Commissione Garanzia

Ricordando che la Commissione di Garanzia comunale ha tre volte invitato il Consiglio a intervenire in seduta, nonostante quanto sopra, nelle adunanze del 21 giugno e 18 settembre 2019 e 3 dicembre 2020, nella nota è specificato che “il presidente cav. Soffientini in quella sede ha risposto nel dettaglio a ogni domanda avanzata dai presenti; nello specifico sono state richieste informazioni finanziarie (seduta del 21/6/2019); la situazione dei rapporti con il gestore, la ipotesi di nuova gara d’appalto, le manifestazioni di interesse, i costi di gestione, ecc. (18/9/2019). Nell’incontro del 3/12/2020, una consigliera, delegata dal presidente in quanto notaia, ha risposto alle richieste di chiarimento proposte dai componenti della Commissione in merito alle allora approvande modifiche statutarie richieste dalla normativa sul Terzo Settore. All’esito degli incontri, il presidente della Commissione ha dichiarato che tutte le domande che si volevano fare erano state avanzate e i documenti necessari richiesti, quindi, ha invitato i presenti a valutare tutto il materiale in modo approfondito per poter effettuare le considerazioni politiche conseguenti”.

Pierpaolo Soffientini

Il presidente “a tutela del suo buon nome e rispettabilità”, stante le dichiarazioni di sfiducia manifestate pubblicamente da diversi esponenti, come noto ha ritenuto di dare le proprie dimissioni, alle quali sono seguite quelle di tutto il Consiglio di Opera Pia che, “senza il supporto personale, logistico e professionale del presidente, si trova privo non solo di un legale rappresentante, ma anche di una struttura che provveda alle quotidiane necessità della Fondazione”, recita ancora la nota stampa odierna.

Intero CdA in carica fino a nuove nomine

In ogni caso, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2385 c.c. (applicato estensivamente anche alle Fondazioni), l’intero Consiglio rimane in carica fino alla nomina del nuovo organismo direttivo, “che si auspica avvenga il più rapidamente possibile considerata la situazione della Fondazione, la quale richiede la pronta assunzione di scelte e decisioni in una visione di lungo periodo. Il Consiglio tutto di Opera Pia mantiene quindi tale incarico temporaneo nella piena consapevolezza di aver fatto tutto il possibile, con spirito di servizio e impegno volontario, per assicurare il miglior esito possibile alle annose e risalenti nel tempo vicende della Fondazione, e sempre con tale spirito e dedizione, continuerà a operare nel breve periodo”.
Soffientini e i vertici della Fondazione auspicano che “chi tramite la stampa (e mai al presidente o al Consiglio in modo ufficiale, o anche solo informale) ha dichiarato che esisterebbero soluzioni reali, percorribili, efficaci, risolutive dei problemi della Fondazione voglia darne concreta realizzazione e che ciò orrisponda alla volontà della politica”. Più che evidente pare il riferimento al consigliere di Forza Italia Crema, Simone Beretta.