Finalpia. M5S: “Situazione imbarazzante ed emblematica”

“Imbarazzante perché tutta la gestione di questa partita certifica l’incapacità di saper gestire la questione da parte di un CdA, nominato interamente dal sindaco. Emblematica perché è il marchio di fabbrica di questi dieci anni di Giunta. Non c’è stata una sola questione che, nemmeno per sbaglio, abbiano risolto, loro o i CdA da loro nominati: quando è andata bene i dossier sono rimasti impantanati, altrimenti sono peggiorati”.
Questo l’incipit del pesante comunicato emanato dai Cinque Stelle in merito alle dimissioni del presidente e del Cda della Fondazione Opera Pia Marina e Climatica di Finalpia annunciate ieri dal sindaco Stefania Bonaldi ai capigruppo.
“Il sindaco, la Giunta e l’intero CdA hanno sempre fatto di testa loro sul tema Finalpia, con un coinvolgimento nullo del Consiglio comunale, salvo richiederlo quando la situazione è talmente compromessa da risultare difficile trovare una soluzione”, aggiungono Manuel Draghetti e soci.
Il M5S ha sempre indicato di procedere alla vendita di tutto l’immobile di Finalpia (eventualmente rivedendo il prezzo al ribasso) “e subito, ben prima della pandemia, che ha complicato ulteriormente le cose. Al contrario, tutti, CdA, sindaco, Giunta e maggioranza sembravano entusiasti di una soluzione ‘ibrida’ che si è aggiunta a una situazione già ingarbugliata e che il M5S Cremasco nella capigruppo dello scorso agosto aveva definito impercorribile”.
I fatti di questi giorni, secondo i grillini hanno dato loro ragione. “Davvero CdA e sindaco credevano a questa proposta, senza ipotizzare fosse solo un modo della controparte per prendere tempo e modificare l’accordo iniziale, a loro vantaggio?”. Per i Cinque Stelle, l’unica cosa positiva è che il CdA, col presidente Soffientini, si sia dimesso.Peccato che se ne siano accorti troppo tardi, dopo aver permesso che la situazione sia diventata enormemente compromessa, con tempistiche strettissime per salvare il salvabile di un tesoretto dei cremaschi”.
Per i Cinque Stelle “il CdA dimissionario avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni dopo la fine di quest’anno, viste le scadenze così ravvicinate. Il patrimonio dei cremaschi non può andar perso per l’incapacità di pochi: nel caso ciò avvenisse, si potrebbe trattare di danno erariale. La responsabilità politica è tutta di questa Giunta che oggi pietisce il supporto dei consiglieri e delle forze politiche, senza nemmeno aver abbozzato una soluzione da sottoporre alla discussione”.