Ricordare il passato, vivere il presente, costruire il futuro. Con questo obiettivo la sede cremasca di Anffas Crema ha organizzato per sabato 13 novembre un convegno dal titolo Anffas Crema 50 anni di storia: dalle radici al futuro. L’appuntamento è alle ore 9 presso la Casa del Pellegrino di Santa Maria (Piazza papa Giovanni Paolo II, 1). Sarà presente il sindaco Stefania Bonaldi. Interverranno la pedagogista Irene Auletta, la responsabile dell’area autismo del polo di neuropsichiatria infantile e dell’età evolutiva di Anffas Il tubero, Raffaella Faggioli e Marco Bollani, direttore della cooperativa sociale Anffas Come noi. Modera l’assistente sociale Laura Bonomi, anche consigliere di Anffas aps. Auletta proporrà un intervento dal titolo Ponti, alleanze, orizzonti. Il rapporto con le famiglie e lo sguardo rivolto al futuro. Seguirà Faggioli con un contributo dal titolo Le transizioni che gettano le basi per un adulto consapevole. Concluderà Bollani con Ritorno al futuro. Percorsi di innovazione con i nuovi servizi Anffas. Posti limitati. Obbligatoria la prenotazione entro il 10 novembre telefonando al 342.5096503. Ingresso con Green pass. L’evento verrà trasmesso live sulla pagina Facebook di Anffas Onlus Crema. Seguirà aperitivo con accompagnamento musicale a cura di Paola Beltrami.
Proiettati al futuro
L’evento fa parte delle iniziative pensate dall’associazione per festeggiare i primi 50 anni di attività: è un’occasione per fare il punto e guardare con entusiasmo al futuro. Genitori, persone e servizi: questi sono i capisaldi che hanno animato il cammino di Anffas fino a qui; questi saranno i capisaldi anche per ogni progetto futuro. Come spiega la presidente di Anffas aps, Daniela Martinenghi: “È un modo per raccontare ciò che siamo stati finora, ringraziare chi in questo tempo ha creduto in noi e guardare insieme al domani. In questi 50 anni le persone con disabilità sono cambiate, così anche le esigenze delle famiglie e pure lo sguardo sulla condizione di disabilità. Anffas non può far finta di niente: vuole esserci per progettare un futuro sempre più inclusivo con al centro le persone. Gli interventi pensati focalizzano l’attenzione sui genitori, sul passaggio all’età adulta tra paure, aspettative e nuove sfide e sui servizi alle persone con disabilità ripensati in tempi Covid. La pandemia ha richiesto una trasformazione immediata: abbiamo cercato di concepire gli spazi a noi destinati come più vicini alla comunità, nonostante la distanza imposta, per non perdere il legame con il territorio e favorire una piena inclusione. L’intervento di Marco Bollani vuole raccogliere l’eredità data dalla pandemia per provare ad immaginare scenari nuovi e funzionali ad un progetto di vita autonomo ed indipendente. Questo convegno è il tempo della riflessione: un modo per mantenere i piedi ben saldi a terra, ma con il coraggio di volare alto”.