Rotary Club Crema. Interessante conviviale sul tema della Giustizia da riformare, per annullare le pendenze, abbattere l’arretrato, per garantire la ragionevole durata del processo. Ce lo chiede l’economia del Paese e lo pone come condizione, per assegnarci importanti risorse, l’Europa. Tanti i cambiamenti all’orizzonte, con tutte le incertezze del caso: nuovi addetti, l’ufficio del processo, l’ufficio di prossimità, l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Eccellente relatrice, la dott.ssa Irene Formaggia Terni de’ Gregory, presidente di sezione civile presso la Corte d’Appello di Milano e presidente del Tribunale regionale delle Acque pubbliche… La tesi di fondo? Il futuro della Giustizia risiede nella Giustizia di prossimità.
“Quando si parla di Giustizia, se ne parla dal punto di vista pratico e non filosofico, etico. Ebbene, dal punto di vista pratico, si parla di giurisdizione e, quindi, dell’esercizio della Giustizia fino al processo. Sono in atto grandi riforme processuali, a tutti i livelli, di tutte e tre giurisdizioni: la penale, la civile e l’amministrativa, anche se con connotati molto diversi. Quella penale riguarda il processo, a motivo acceleratorio; quella amministrativa è più marginale, rispetto alle altre, e riguarda istituti strettamente connessi con la burocrazia della pubblica amministrazione. Soprattutto, la riforma riguarda il processo civile”, ha spiegato la relatrice. La quale ha anche fornito dati e spunti di riflessione.
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