CINQUE STELLE – “Cani in Comune? Non abbiamo più parole”

“Capiamo che il sindaco Bonaldi stia freneticamente preparando il terreno per approdare su altri lidi ‘a spese’ del contribuente e per raggiungere tale obiettivo stia facendo sfoggio di tutto il repertorio del politicamente corretto e del buonismo, ma l’ultima sua proposta ci ha proprio spiazzati: siccome gli utenti possono andare in Comune con il loro cane, allora permettiamolo anche ai dipendenti del Comune. Ci limitiamo a porre qualche semplice domanda di buonsenso, che pare scarseggiare dalle parti di piazza Duomo”. Questo l’esordio della dura nota stampa diffusa dai Cinque Stelle oggi, dopo la comunicazione circa la possibilità per i lavoratori del Comune di portare in ufficio gli amici a quattro zampe. Peraltro rispondendo a una cittadina in Facebook, il sindaco ha anche precisato che la possibilità è estesa a tutti gli animali d’affezione.
“Un utente si ferma per qualche minuto nella struttura comunale ed è imparagonabile la situazione con un dipendente: con quale criterio un cane può stare bene stando 8 ore in Comune? Il cane viene legato per 8 ore a una scrivania? Gli uffici verranno invasi da cucce, oppure i cani saranno liberi di scorrazzare per il palazzo? Verranno adibite delle sale a luoghi di sgambatura e deiezione, oppure i cani potranno esibirsi in qualche cortile, se non addirittura in piazza Duomo? Si ha la minima idea che gli animali non sono delle statue immobili, ma richiedono continue attenzioni?”, chiedono Manuel Draghetti e soci.
“Inoltre, notiamo una fortissima discriminazione che, da un sindaco così attenta all’inclusione non ci saremmo mai aspettati: perché non si possono portare i gatti? E se uno ha un coniglio o una cocorita? E perché non venire a cavallo, senza inquinare, e legarlo sotto i portici? E perché non portare i propri bambini?”.
Domande ironiche, evidentemente provocatorie, ma che celano problemi che potrebbero venirsi a creare. Certo starà ai dirigenti e colleghi, come precisato dall’amministrazione, avallare le richieste. Intanto pare che alcuni dipendenti non l’abbiano presa bene, almeno stando alle voci di piazza.

“Capiamo che dopo 10 anni di disastri sia costretta a spararsi queste cartucce, ma la invitiamo a non coprirsi di ridicolo con tale iniziativa”, la secca conclusione dei pentastellati.