PIAZZETTA DEL MUSEO – Intervento condiviso e riuscito: via le barriere architettoniche

La completa riqualificazione della piazzetta “Winifred Terni De Gregorj” ha permesso di  risolvere anche uno degli obiettivi primari del piano di abbattimento delle barriere architettoniche, finanziati a Bilancio 2019 (con 98.000 euro), ha trovato attuazione.
Stamane l’opera è stata ufficialmente inaugurata: la piazza del Museo e degli spazi culturali cittadini è stata riconsegnata alla città.
Presenti al taglio del nastro l’assessore ai Lavori Pubblici Fabio Bergamaschi, insieme al tecnico comunale Filippo Zorloni, alla nuova dirigente dell’Ufficio Tecnico Giovanna Negri e a diversi componenti del Comitato-Osservatorio “Crema Zero Barriere”, che ha condiviso l’intervento.
La piazzetta presenta una serie di radicali cambiamenti che abbattono integralmente le barriere architettoniche, favorendo la fruizione del luogo – che conduce al Museo Civico, alle sale Agello e a CremArena – da parte di tutte le persone con disabilità. 
“Era opportuno dare visibilità alla chiusura di questo intervento, qualificante anche per il percorso portato avanti col Comitato da tre anni a questa parte – ha esordito Bergamaschi –. I portatori d’interesse sul tema hanno indicato questa come una delle prime esigenze per una migliore fruizione degli spazi culturali, che sono anche centro d’aggregazione. Prioritario, dunque, rendere la piazza più inclusiva, e così abbiamo fatto, pur conservandone la tipicità estetica e storica (mantenimento dell’acciottolato, rimosso e dislocato diversamente)”.
Durante l’incontro sono state dettagliate le caratteristiche dell’opera nei suoi aspetti funzionali. Il progetto, lo ricordiamo, porta la firma dell’Ufficio Tecnico del Comune. “Per il centro storico – ha ricordato l’assessore, menzionando anche il positivo dialogo con la Sovrintendenza – si tratta della prima volta per quanto riguarda il percorso pedo-tattile, che servirà da modello per altri interventi futuri”. Bergamaschi ha sottolineato come non sia sempre facile ottemperare le esigenze storico-estetiche e quelle di fruibilità, “che qui però hanno trovato un compromesso al rialzo”. Il Comitato, da parte sua, per voce di Mariem Azulì e di altri rappresentanti, ha ringraziato per la sensibilità dimostrata. “Chi non ha problemi non sempre comprende. Queste cose costano fatica, ma fanno scuola. Il dialogo aiuta a progettare in maniera inclusiva”. “Insieme abbiamo lavorato bene e come progettista ho anche io imparato molto”, ha confermato Zorloni.
L’impresa al lavoro – la bergamasca Fratus Pavimentazioni – ha completamente ripavimentato la piazza, ma anche alcune aree circostanti, con un miglioramento della percorribilità verso l’accesso al Museo e alle sale espositive e un più agevole collegamento anche con l’altro lato della strada, verso il bellissimo palazzo con le statue a vento e i posti auto dell’ex seminario. La pavimentazione dell’area appare bellissima, ma non impattante, anzi. La soluzione ha previsto l’inserimento di una fascia perimetrale in lastre di pietra grigia uniformi, posate senza fuga in modo da ottimizzare la percorribilità, che sul lato dell’ingresso del Museo si allarga inglobando le piante presenti.