“Vogliamo innanzitutto stringerci attorno a papa Francesco, assicurandogli vicinanza e preghiera. Le sue parole e i suoi gesti ci spronano a vivere e a promuovere sempre la fratellanza, vero antidoto al rancore e all’odio. Non possiamo dimenticare poi quanti hanno perso la vita sul posto di lavoro: l’indignazione per queste morti deve trasformarsi in assunzione di responsabilità perché tutele e sicurezza non siano solo slogan, ma impegni concreti. Un mondo più giusto e più vivibile si costruisce con i mattoni del rispetto e con la malta della cura per ogni essere umano. A partire da coloro che restano gli ‘invisibili’ anche nel mondo di oggi: ovvero gli ammalati, i sofferenti, i disabili, i carcerati, gli anziani, le persone sole e quanti portano addosso segni e conseguenze della pandemia”.
Lo scrive il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, in un editoriale pubblicato da Avvenire in occasione della Festa dell’Assunta.
Il cammino verso la Settimana Sociale dei cattolici italiani di Taranto, prosegue, ci ricorda “che tutto è connesso e che le scelte di ciascuno, anche le più piccole, possono dimostrarsi significative. Il cambiamento climatico e i disastri ambientali come gli incendi, nella maggioranza dei casi innescati dalle mani dell’uomo e sospinti dall’incuria, impongono, infine, un cambio di rotta immediato”.
“Analoga presa di coscienza è richiesta verso le sorelle e i fratelli che continuano a migrare. Nei giorni scorsi – conclude il cardinale – abbiamo ricordato i trent’anni dello sbarco di circa ventimila albanesi sulle coste pugliesi a bordo della ‘Vlora’. Eppure, ancora oggi, rimaniamo indifferenti per coloro che perdono la vita nel Mediterraneo. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare restano la bussola per affrontare la sfida delle migrazioni, in Italia e in Europa. Anche se sono molti i conflitti del mondo contemporaneo, non è questo il tempo delle divisioni e degli scontri di civiltà, ma dell’unione e della pace”