In tutto il mondo si lavora per un futuro a zero emissioni, un’idea di mobilità sostenibile, pulita, elettrica e attenta al pianeta e a chi lo abita.
In Italia a fine marzo si contavano 10.531 infrastrutture di ricarica che montano 20.757 punti di ricarica aperti al pubblico (fonte Motus-e) a cui si stima si possano aggiungere circa 20.000 punti di ricarica privati.
La tendenza è di forte crescita (anche e soprattutto grazie agli incentivi statali, è chiaro), così come sono in forte aumento le immatricolazioni di auto elettriche (fine aprile +936%).
È determinante stimolare e supportare l’installazione di stazioni di ricarica sia pubbliche sia private perché sono uno dei principali abilitatori alla mobilità elettrica. Crema lo sa bene.
Presto la nostra città arriverrà a toccare oltre venti colonnine per la ricarica di auto elettriche.
In questo senso, nel rapporto tra popolazione e punti di ricarica, siamo in cima alla liste delle città più virtuose.
“Sulle colonnine, arriveremo a ventiquattro complessive, considerando quelle già previste (ma non ancora installate) con Be Charge”, informa l’assessore Fabio Bergamaschi. Significativo, ad esempio il paragone con Lodi, capoluogo di Provincia, città analoga come dimensioni, contesto, etc., che ne conta a oggi… zero.
“La mobilità elettrica è uno spartiacque della storia – afferma l’assessore Bergamaschi, molto sensibile al tema –. Da questo punto di vista, Crema si sta muovendo con un certo anticipo, ci sono diversi operatori che hanno installato le loro colonnine, ne verranno altri, siamo molto contenti e ringrazio le aziende inserite nel nostro contesto, che mettono a disposizione una tecnologia che sarà sfruttata dai cittadini cremaschi e in generale da tutti coloro che troveranno in città una mappa ricca di punti di ricarica, indispensabile per la nostra attrattività”.
Che ci dice, invece, dei servizi del bike sharing e della velostazione? Anche in questi casi ci siamo fatti trovare pronti…
“I servizi sono stati avviati a settembre 2020 e il contesto della pandemia non aiuta certo ad avere un ritorno attendibile in merito al loro utilizzo, considerando i forti limiti imposti alla mobilità delle persone. Tuttavia i primi dati sul bike sharing, che oggi conta oltre 300 iscritti, sono molto incoraggianti ed evidenziano un interesse significativo della popolazione. Un dato affatto scontato, considerando come, soprattutto nei centri medio-piccoli, questa tipologia di servizi fatichi ad attecchire”.
A chi diamo, allora, il merito?
“Il merito è riconducibile alla politica incentivante attuata dall’amministrazione comunale mediante le tariffe, con la previsione della prima mezz’ora di utilizzo di gratuità, alla tipologia del servizio, attuato mediante biciclette elettriche, comode e di facile utilizzo, nonché alla pianificazione delle sette stazioni, localizzate presso servizi pubblici o di interesse pubblico”.
Qualcuno dai banchi delle minoranze ha segnalato il mancato utilizzo della velostazione presso la stazione. Come risolverete la cosa?
“Quanto alla velostazione, abbiamo attivato un confronto con il gestore al fine di introdurre

misure incentivanti, poiché i dati, come noto, non sono altrettanto positivi e risulta quindi opportuno favorirne l’utilizzo da parte dell’utenza con l’introduzione di meccanismi premiali per coloro che utilizzano i mezzi pubblici negli spostamenti quotidiani, lavorando su tariffe agevolate o, addirittura, prevedendo la gratuità. Sono molto fiducioso sulla possibilità di trovare una soluzione che dia slancio a una struttura moderna, innovativa, utile al fine di contrastare il furto delle biciclette e di promuovere la mobilità ciclabile privata”.
Da noi esiste anche, in via sperimentale, il car sharing.
“Esatto. Lo scorso dicembre è stata consegnata la prima vettura full-electric per entrare a far parte del car-sharing di Crema. L’auto è a disposizione del Comune. Quando poi sarà installata la colonnina di ricarica e sosta presso la stazione entrerà a far parte del circuito E-Vai della Fnm (Ferrovie Nord Milano) Group, che consentirà a chiunque noleggi la vettura a Crema di lasciarla, dopo l’uso, in un punto qualunque del circuito regionale composto da ben 300 vetture.
La vettura sarà disponibile secondo varie fasce orarie e si utilizzerà un’applicazione per smartphone. Servizio e auto sono finanziati da Fondazione Cariplo, nell’ambito di Crema 2020, e durerà due anni (rinnovabili). Una grande soddisfazione, dopo la fornitura dell’auto elettrica già in dotazione alla Polizia Locale, poter mettere a disposizione dei dipendenti comunali per lo svolgimento dell’attività lavorativa un mezzo a impatto zero”.
Insomma, Crema anticipa le tendenze di mercato. Tutto questo s’inserisce in una visione più allargata. Corretto?
“Abbiamo svolto un lavoro di ampio respiro, articolato in una pluralità di azioni, essenzialmente riconducibili al progetto Crema 2020, dove la parola ‘Crema’, ricordo, è diventato l’acronimo di ‘Crescita Responsabile Mobilità Ambiente’.
In effetti già oggi il contesto della stazione ferroviaria è radicalmente mutato, diventando una moderna piattaforma di interscambio modale ferro-gomma-bici.
Un progetto questo, che è stato premiato nel 2016 con il ‘Cresco Award’ della Fondazione Sodalitas come miglior progetto di mobilità sostenibile italiano, oltre ad aver ricevuto un finanziamento di 1,5 milioni da Fondazione Cariplo”.