FESTA DI SAN LUIGI AL CENTRO SAN LUIGI

Festa di San Luigi Gonzaga al centro Giovanile di via Bottesini, dedicato appunto al Santo protettore dei giovani, questa sera alle ore 20.30. Ha presieduto il vescovo Daniele, il quale iniziando si è augurato che la celebrazione della festa di San Luigi diventi una tradizione.

Prima della celebrazione della Messa sul palco appositamente allestito davanti ai campi sportivi, mons. Gianotti ha benedetto la nuova statua di san Luigi collocata all’ingresso del Centro. È stata di recente restaurata dalla ditta Baroni e Severgnini di Rovereto/Ripalta Guerina. Il piedistallo in marmo e la nicchia che contiene la statua sono della ditta Iacchetti di Castelleone. 

All’Eucarestia hanno partecipato numerosi fedeli, in rappresentanza delle diverse realtà che sono attive nel centro San Luigi, dai ragazzi dell’AC Crema, agli operatori del Centro Diurno curato da Comunità Sociale Cremasca e della cooperativa Le Orme che gestisce la mensa, ai membri l’Azione Cattolica e ai responsabili della Pastorale Giovani Diocesana. Presente ovviamente il presidente del Consiglio del San Luigi, il dott. Ettore Ferrari e i consiglieri. Numerosi anche i parenti e gli amici di Eddy Moschetti, educatore e consulente del Centro, prematuramente scomparso. Concelebravano con il vescovo Daniele, alcuni sacerdoti tra cui il vicario generale, i parroci della SS. Trinità, della Cattedrale e di San Benedetto (per don Luigi Agazzi era anche la festa dell’onomastico), nonché il responsabile della pastorale giovanile don Stefano Savoia. 

Iniziando l’omelia, mons. Gianotti si è augurato che il Centro diocesano diventi una palestra di fraternità: dove si impara a costruire sempre meglio la vocazione alla quale ci chiama il Vangelo.

Rifacendosi alla lettura della Genesi proclamata nella liturgia eucaristica, ha tentato un parallelo tra Abramo e san Luigi. 

“Abramo è chiamato da Dio a lasciare tutto per una scelta che richiedeva una decisione forte. Ha fatto così anche san Luigi che, ancora ragazzino, ha deciso di lasciarsi alle spalle tutti i privilegi del suo casato nobile per dedicare l’intera sua vita al Signore.”

Tanti gli esempi di uomini e donne che nella storia della Chiesa hanno abbandonano tutto per servire il Signore.

San Luigi morirà presto dopo aver portato sulle spalle in ospedale un appestato: aveva 23 anni. Era il 21 giugno del 1591.

“C’è anche il un altro modo per interpretare la storia di Abramo – ha aggiunto il vescovo. Il patriarca era un ricco pastore nomade e lo è rimasto per tutta la sua vita: che cosa è cambiato allora in lui? L’incontro con Dio ha dato un senso a quanto faceva. Abramo capisce che la sua vita è nelle mani di Dio e trova un senso. Vivere nella fede significa dare un senso alla vita di ogni giorno. Come dovrebbe avvenire in tutti gli aspetti della nostra vita, anche nello sport e nel divertimento come avviene in questi luoghi.

Abramo e San Luigi – ha concluso – ci invitano ad aprire la nostra vita a Dio: scopriremo la ricchezza che lui ha in serbo per noi.”

Dopo la Messa vescovo e sacerdoti, presidente Ferrari e fedeli si sono spostati al di là dei campi sportivi per arrivare a un angolo addossato alle mura, trasformato in un piccolo parco dedicato a Eddy Moschetti. Una targa lo ricorda con le parole: Lenta ma mai ferma! Imparare ad avere cura delle nostre radici ci ricorda di coltivare i nostri sogni. Dedicarci con impegno alle nostre passioni, ai nostri talenti e ai nostri cari ci aiuta a far fiorire il meglio di noi stessi. “Sii gentile e abbi coraggio”. In ricordo di Eddy Moschetti. Mons. Gianotti ha benedetto il piccolo parco tra la commozione di tutti, in particolare della moglie di Eddy e della mamma. 

Poi la conclusione della serata con i ringraziamenti da parte del presidente Ferrari ai convenuti e del vescovo allo stesso Ferrari e al Consiglio di Amministrazione del San Luigi che svolgono un egregio e impegnativo lavoro.

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