È il 17, giorno del rapimento di padre Gigi Maccalli nel settembre del 2018 in Niger, da parte di terroristi islamici. Il missionario cremasco venne liberato l’8 ottobre 2020. Ma in quella terra e in altre parti del mondo molti missionari, missionarie e cristiani sono ancora in mano ai terroristi.
Per questo stasera s’è pregato al santuario della Madonna del fonte di Caravaggio: si è ringraziato la Vergine per la liberazione di padre Gigi e si è interceduto per coloro che sono ancora prigionieri.
La preghiera ha avuto due momenti: la recita del Rosario e la celebrazione della Santa Messa, presieduta dal vescovo Daniele, presente ovviamente padre Gigi che ha tenuto l’omelia. Il gruppo missionario di Madignano ha guidato il rosario e il coro di Sergnano ha accompagnato con i canti. Le clarisse di Sarzana (La Spezia) hanno inviato un cero da accendere come segno della loro preghiera. Molti i fedeli che hanno gremito il santuario della Madonna del Fonte. La celebrwzione iniziata alle 19.30 è trminata alle 21.15.
Il vescovo in apertura della Messa ha ricordato le tante coincidenze che arricchivano la serata di preghiea. “Ieri – ha detto – era il 119 anniversario della nascita e oggi l’anniversario del Battesimo: del beato padre Alfredo Cremonesi, missionario cremasco martire che ha dato tutta la sua vita per il Myanmar. Un mese fa abbiamo pregato con il vescovo Rosolino per la beatificazione di dieci martiri guatemaltechi. È unito a noi in preghiera anche il fratello di padre Gigi, Walter, ritornato in Italia, ma non presente perché obbligato alla quarantena.”
Mons. Gianotti ha salutato padre Zefferino provinciale della SMA presente in santuario con altri confratelli: “In questi due anni abbiamo stretto una bella fraternità, con i missionari della Sma”.
Ha letto poi un breve messaggio di padre Zanchi, presente spiritualmente alla preghiera: “La liberazione di padre Gigi – scrive il missionari cremasco – ha avuto qualcosa di miracoloso dovuto alle vostre preghiere, continuate per due anni senza perdere la speranza.”
Padre Maccalli ha tenuto l’omelia e ha ringraziato tutti per la vicinanza durante la sua prigionia e le ininterrotte preghiere.
“Oggi – ha detto – si realizza il mio proposito, che avevo nel cuore durante, di venire a Caravaggio a piedi per ringraziare la Madonna della mia liberazione.”
Al termine è stato donato a tutti un piccolo rosario di dieci Ave Maria, identico a quello realizzato in prigionia da padre Gigi: “Sia la preghiera quotidiana di tutti noi – ha detto il missionario cremasco – per la pace, per l’Africa.”
Articolo completo su Il Nuovo Torrazzo di sabato prossimo.