L’intitolazione dei giardini di via Vittorio Veneto all’astrofisica Margherita Hack è sì un’iniziativa di promozione della toponomastica femminile, ma anche un progetto molto più ampio.
Un’iniziativa di riqualificazione e non solo di un’area di San Bernardino, realizzata nell’ambito del bando La Lombardia è dei giovani, che vede la collaborazione di Anci Lombardia e il contributo della Regione Lombardia, la partecipazione di Consulta dei Giovani, del Comune, di Acli Crema e Impronte Sociali.
Mercoledì sera, alle ore 21, in una conferenza online, è stato presentato il lavoro di riqualificazione e valorizzazione partecipata dei Giardini Margherita Hack. A moderare l’incontro Mara Tessadori e Sofia Ogliari, rispettivamente membro della Commissione Comunicazione e del Consiglio direttivo della Consulta Giovani Crema.
Giardini Margherita Hack: un progetto di valorizzazione partecipata e di toponomastica femminile in città
“È una serata molto importante – ha dichiarato il sindaco Stefania Bonaldi a inizio incontro –. È il secondo passo di un evento cominciato alcuni giorni fa, quando abbiamo scattato la foto sotto il cartello ‘Margherita Hack’. L’idea dell’intitolazione nasce dall’azione di programma per la diffusione della toponomastica femminile in città. Come si sarà notato, quasi sempre, le vie sono intitolate a uomini. Eppure le donne ci sono e molte hanno segnato la storia e bisogna dare merito anche a loro. Da qui quindi l’idea di intitolare ciclabili, parchi, ecc… e se ne sta occupando l’assessorato delle Pari Opportunità”.
Il sindaco ha tenuto a sottolineare anche che dalla toponomastica femminile è poi nato un progetto allargato, dove l’elemento sociale si aggiunge a quello culturale e alle politiche giovanili. Ha rimarcato quanto lavorare sugli spazi significhi lavorare sulle persone.
E proprio con questa convinzione l’amministrazione, come ha confermato poi il vicesindaco Michele Gennuso, sta da tempo lavorando sui quartieri.
Per individuarne le potenzialità, valorizzarle e accrescerle. Proprio quanto il progetto in questione ha intenzione di fare. Un’iniziativa applaudita e a cui ha preso parte anche l’assessore all’Ambiente Matteo Gramignoli.
“La Giunta ha approvato l’intitolazione a gennaio 2018 – ha spiegato, invece, l’assessore alle Pari Opportunità e alla Cultura, Emanuela Nichetti che ha rimarcato l’importanza di una toponomastica femminile in una società dove la storia sembra essere fatta solo da uomini –. Poi con le pratiche è andata lunga e siamo arrivati in lockdown. I pali dell’intitolazione, infatti, sono stati posizionati mentre eravamo chiusi in casa la scorsa primavera. Un fatto che così è passato in sordina, ma qualcuno se n’è accorto: i bambini del quartiere. Hanno chiesto alle maestre chi fosse Margherita Hack e hanno così dato modo di studiare, approfondire questa figura”.
Per i giardini Margherita Hack un nuovo look
Il progetto che si concretizzerà nelle prossime settimane si basa sul processo virtuoso di confronto e coprogettazione tra gli attori coinvolti.
Così è stato possibile comprendere le necessità e le aspettative degli abitanti della zona. Un elemento questo non banale, che durante la serata è stato sottolineato da tutti gli intervenuti: Mario Alessio Benelli della Consulta Giovani Crema, Paola Vailati, ex assessore, operatrice Acli e mediatrice abitativa, Pinuccia Gipponi del Comitato Inquilini case popolari e alcuni giovani del quartiere che hanno preso parte, proponendo idee.
“Saranno incrementati gli arredi urbani – ha spiegato Benelli –. Saranno riprese alcune suggestioni culturali e scientifiche, come la scelta e la disposizione di tavoli e sedute che richiamino il Sistema Solare, la tinteggiatura delle panchine con frasi e disegni a tema ‘stelle’, la creazione di un murales sempre sullo spazio e le donne scienziate (ancora da definire), la predisposizione di un QR Code che colleghi a informazioni sulla vita e sulle opere dell’illustre scienziata, alla quale i giardini sono stati intitolati”.
Il progetto, come ha aggiunto Elena Pandini (Consulta Giovani), è d’ampio sguardo. Un progetto volto alla “creazione di una comunità, dei giardini come luogo aperto e sicuro. Un progetto connesso, coinvolgendo tutti i cittadini”.