Il vescovo Daniele ha aperto questa mattina la settimana santa in cattedrale con il pontificale delle ore 11.00. È la domenica delle Palme, ma per via della pandemia non è stato possibile organizzare la tradizionale processione con gli ulivi dalla chiesa di San Bernardino alla cattedrale. Gli scout comunque hanno garantito la loro presenza distribuendo i rametti di ulivo ai fedeli alle porte della chiesa.
Come è noto in questa domenica viene letta la Passione del Signore, quest’anno secondo il Vangelo di Marco. Mons. Gianotti, al termine, ne ha fatto un breve commento, sottolineando come Marco metta in rilievo la radicale solitudine di Gesù: i discepoli sono incapaci di vegliare con lui in preghiera, fuggono al momento dell’arresto, Pietro lo rinnega… Gesù sente anche il silenzio di Dio “il quale – ha detto mons. Gianotti – sembra avere abbandonato Gesù se prendiamo sul serio il grido che egli innalza dalla croce prima di morire.”
“Non è bene che l’uomo sia solo”, ha aggiunto il vescovo, citando la Genesi. E ha ricordato la solitudine dell’anno trascorso per via della pandemia, con tanti ammalati, con tanti morti da soli senza un gesto di conforto, con tanti medici e infermieri e personale sanitario che si sono fatti “almeno per un momento compagni di strada per chi stava per affrontare l’ultimo viaggio.”
Gesù ha provato il silenzio di Dio, ma non si è lasciato vincere. Nei momenti più difficili ha invocato il Padre: “Dio mio, Dio mio…”
“La solitudine più radicale – ha concluso mons. Gianotti – può aprirsi all’invocazione di Dio, che si è fatto amico dell’uomo prigioniero del dolore e solo. La promessa della Pasqua è promessa di comunione, di nuovi vincoli di solidarietà, di familiarità e di amicizia.” E ha invitato ad accogliere la promessa della vicinanza di Dio e a intessere a nostra volta legami con i nostri fratelli.