Con uno straordinario e simbolico parallelismo con quanto avvenne giusto un anno fa, quando la città di Crema mostrò tutta la sua generosità nei confronti dei medici cubani e nel giro di una notte si raccolse tutto il vestiario di cui avevano necessità per le temperature imprevedibilmente rigide di quei giorni – quelli in cui iniziò il loro lavoro all’ospedale da campo – anche per l’Hub vaccinale di massa che sta per aprire (a fine mese) all’ex tribunale la comunità cremasca sta rispondendo in modo sorprendente.
Ne è testimone l’assessore Michele Gennuso, che facendosi tramite della richiesta della Asst Crema, interessata a utilizzare volontari per l’accoglienza, il triage con la misurazione della febbre e la compilazione della modulistica nel grande centro vaccinale, ha fatto un appello social chiedendo chi fosse disposto a dare un po’ del proprio tempo per il buon funzionamento del piano vaccinale sul territorio.
“Oltre a una call social ho anche sentito tutte le associazioni di volontariato – spiega l’assessore al Welfare – che hanno colto l’invito, in più si sono aggiunti tanti altri cittadini”. Il gruppo di oltre cento persone che si è velocemente composto vede al suo interno soprattutto giovani under 25, spesso studenti universitari, un volontariato spontaneo che si mette in gioco per la prima volta. “’Lo faccio perché ho anche troppo tempo libero’ – mi hanno detto spesso queste ragazze e questi ragazzi, spiega l’assessore – e in aggiunta alcune persone che vengono dall’esperienza di ‘Antenne sociali’ di quartiere, che hanno disponibilità di tempo differente da quella dei più giovani”. Queste persone potranno aggiungersi ai volontari che già ora encomiabilmente stanno operando presso i centri vaccinali Asst.
“Le loro disponibilità sono state inviate a Asst per l’eventuale coinvolgimento organizzativo e delle turnazioni – spiega l’assessore –. Certamente si tratta di un fenomeno di grande rilevanza sociale, sia per la giovane età di questi volontari che per la velocità con la quale si è riusciti a coinvolgerli. Tutto questo ci dice come in una situazione di emergenza del genere ognuno, con la sua età, le sue caratteristiche, può svolgere un ruolo significato ed efficace. Stiamo sperimentando anche nella comunità la capacità di rispondere mettendo in gioco il meglio che abbiamo. Voglio anche ringraziare la dott.ssa Annalisa Mazzoleni, responsabile dei nostri Servizi alla persona, che ha lavorato instancabilmente per comporre gli elenchi e mantenere i contatti con tutti”.