“In questi giorni è emersa l’ipotesi, proposta da chi fa politica da decenni, avendo anche già avuto la possibilità di effettuate determinati progetti in qualità di assessore ai Lavori Pubblici, di istituire un senso unico in via Brescia, o almeno in una parte di essa. Ci si chiede se chi propone o avalla determinate idee sia mai stato in via Brescia e conosca quanto sia la direttrice principale di San Bernardino e una delle principali dell’intera città”. Così i grillini cremaschi sulla proposta dell’altro giorno di Simone Beretta (FI), poi “sposata” anche dagli amici della bicicletta di Fiab Cremasco.
“Proporre un senso unico per questa via non ha alcun senso, se non quello di ingolfare il quartiere, con rallentamenti e code e continui passaggi di veicoli nelle vie Vittorio Veneto e XI febbraio, dove spesso passeggiano, o attraversano la strada, persone anziane o bambini piccoli: pensare di deviare il traffico in queste vie è un grande rischio. Una boutade bella e buona, giusto per apparire e mostrarsi come l’uomo che pensa alla ‘riqualificazione’ di determinate vie”, sostengono Manuel Draghetti e soci. “Tuttavia si è ben guardato dal realizzare queste fantasiose proposte durante il suo mandato da Assessore ai lavori pubblici. Un mandato che non giudichiamo certamente positivo… oggi Beretta lancia una proposta, apparentemente di buonsenso, ma totalmente fuori dal mondo per chi conosce davvero via Brescia: una proposta fatta per illudere i cittadini che esista soluzione semplice al problema dei ciclisti in via Brescia”. Per i pentastellati, invece, la soluzione non è invece affatto semplice.
Ci sono critiche anche per l’assessore Fabio Bergamaschi. “L’attuale amministrazione, con lui, è rimasta immobile per dieci anni, nonostante le continue richieste di cittadini e forze politiche di agire per una concreta soluzione al problema. Riteniamo che, prima di tutto, occorra valutare, con carte e metro in mano a tecnici specializzati, se vi siano gli spazi minimi per un percorso ciclopedonale dedicato lungo questa via, pensando eventualmente, se realizzabile, alla tombinatura del fosso che passa lungo una porzione della via Brescia”.
Qualora questa soluzione non fosse percorribile, “occorrerebbe fare quello che questa amministrazione, con Bonaldi e Bergamaschi, non ha mai avuto il coraggio di realizzare: un vero percorso ciclabile ben fatto, sicuro, senza buche (crateri…) delimitato da appositi cordoli, con un tappetino adatto alla circolazione delle biciclette lungo il percorso già ad oggi pensato (via Vittorio Veneto) e solo abbozzato con qualche latta di vernice rossa scivolosa”. Contemporaneamente per i grillini occorrerebbe inserire lungo il tratto pedonale di via Brescia una serie di barriere per far desistere i ciclisti a percorrere quel tratto di via, passando invece per la variante in via Vittorio Veneto, resa nel frattempo appetibile per i ciclisti, non certo come è ora. I cremaschi e gli abitanti del quartiere di San Bernardino meritano di più”, il commento finale dei Cinque Stelle.