In questa fase delicata della pandemia mondiale – tra nuove pericolose varianti, questione vaccini e nuovi Dpcm – abbiamo chiesto un intervento “europeo” all’europarlamentare soresinese FI-Ppe, cremasco d’adozione, Massimiliano Salini. Con il solito garbo e la preparazione che lo contraddistinguono, ci ha risposto a diverse domande. Salini, tra l’altro, è anche commissario di Forza Italia per la regione Lombardia.
Vaccini e Unione Europea. All’Europarlamento avete avuto in audizione anche le case farmaceutiche. Perché in Europa e in Italia le forniture non arrivano? C’è chi dice c’entrino anche i vincoli burocratici Ue sulla filiera del farmaco: è vero?
“Sulle forniture di vaccini anti Covid-19, credo che gli errori più rilevanti siano stati commessi dalla struttura burocratica dell’Unione Europea. Siamo di fronte a eccesso di supponenza legalistica, che soprattutto nella prima fase ha indotto le istituzioni Ue a pretendere di avere ragione nel rapporto con l’industria farmaceutica. Per non parlare delle lentezze autorizzative dell’Ema. È stato giusto scegliere una fornitura di vaccini condivisa a livello europeo. Ma i limiti nelle trattative con le imprese produttrici sono evidenti a tutti, errori per altro ammessi anche dalla stessa presidente della Commissione Ursula Von der Leyen”.