Gli agenti del Commissariato di Crema nei giorni scorsi hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Cremona, nei confronti di un cittadino italiano di anni 47 residente nel Cremasco, responsabile di detenzione abusiva d’armi e maltrattamenti in famiglia.
Il provvedimento è giunto al termine di un’attività d’indagine scaturita da una circostanziata denuncia presentata dalla convivente dell’indagato che, spiega il vicequestore Bruno Pagani: “dopo aver telefonato al ‘1522’ (numero di emergenza a sostegno delle vittime di violenza) a cui la stessa si era rivolta per esporre la propria situazione di disagio a causa delle vessazioni subite, veniva messa in contatto con i nostri uffici ai quali richiedeva aiuto temendo per la propria incolumità. La donna è stata immediatamente posta al sicuro unitamente alla figlia minorenne”.
La vittima ha così ripercorso ai poliziotti gli ultimi anni della sua vita “nei quali l’uomo aveva posto in essere reiterate condotte lesive dell’integrità fisica e morale della convivente, anche in presenza della figlia, con frequenti eccessi d’ira che culminavano in aggressioni fisiche e verbali, percosse con schiaffi e calci, umiliazioni e offese, arrivando anche alle minacce con una pistola. La successiva perquisizione domiciliare dell’abitazione della coppia ha permesso infatti di rinvenire un’arma giocattolo, priva di tappo rosso ma del tutto simile a una pistola semiautomatica, alcuni proiettili e numerosi coltelli e spade”.
Attivata la procedura denominata ‘Codice Rosso’, in tempi celeri la Procura ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico del 47enne, con il divieto di allontanarsi dall’abitazione e di comunicare con la persona offesa. “La mamma e la figlia – conclude Pagani – si trovano attualmente in apposita struttura protetta seguite da specialisti competenti per fornire loro il dovuto sostegno e assistenza”.