
43a Giornata per la Vita, celebrata questa sera, alle 18.30, in cattedrale dal vescovo Daniele che ha presieduto l’Eucarestia. Al termine di una giornata che ha visto in tutte le parrocchie della diocesi l’impegno a diffondere una cultura della vita a ogni livello, dal concepimento alla morte naturale.
In duomo, la presidente del Centro di Aiuto (Cav) per la Vita, Rosarita Assandri, all’inizio della santa Messa ha presentato la giornata, citando innanzitutto il messaggio dei vescovi italiani che le hanno dato come tema: Libertà e vita. Ne ha citato la frase chiave: “Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità.”
Ha poi parlato del Cav e del Movimento per la Vita (Mpv) cremaschi, uniti, il primo in attività di sostegno alle madri in difficoltà, il secondo a livello culturale per diffondere la cultura della vita.
“Il Cav e il Mpv – ha detto Rosarita – portano la testimonianza della loro attività a servizio della vita che svolgono da 40 anni nel nostro territorio. Oltre a farsi vicino con l’amicizia e il sostegno morale, il Centro offre aiuti concreti, assicurando il mantenimento del bambino per il primo anno di vita. Si fa carico inoltre di informare e indirizzare la mamma ad altri enti erogatori di servizi, funzione che si è rivelata molto preziosa nell’attuale situazione pandemica.” Nel 2020 il Centro non ha sospeso la sua attività ed ha accolto ben 97 mamme, assicurando il necessario per i loro bambini.
“Ringrazio la rappresentante del CAV e l’Mpv, ha detto il vescovo Daniele iniziando l’Eucarestia. Mettiamo la vita centro della nostra preghiera e riflessione odierna.” Ha poi ricordato che oggi la Chiesa di Crema ricorda il martirio di padre Alfredo Cremonesi, avvenuto il 7 settembre 1953 in Birmania (oggi Myanmar): “Possa l’intercessione di padre Alfredo portare quel lontano popolo (vittima in questi giorni di un colpo di Stato) a trovare la via della riconciliazione della democrazia e della pace.”
Nell’omelia mons. Gianotti ha approfondito il tema della libertà, seguendo l’indicazione del messaggio dei vescovo italiani, citando il brano della prima lettera dell’apostolo Paolo ai Corinti, letto precedentemente, che ha come tema proprio la libertà e il suo uso.
Cosa vuol dire vivere in libertà? Paolo vede il rischio che la libertà diventi una scelta che mette in difficoltà gli altri. E ha spiegato come l’apostolo ritenga che il criterio dei rapporti non è la libertà ma la carità: se siamo liberi, lo siamo non per fare i nostri comodi, ma per servire gli altri nella carità.
“Noi –ha aggiunto – ci fissiamo molto sulla libertà “da” qualcosa, più difficile è conoscere la libertà “per” qualcosa… cioè per fare il bene!”
E ha concluso: “Non c’è vera libertà se non c’è vita, fino al punto che noi siamo disposti a dare la nostra perché gli altri siano liberi.” Quello che ha fatto padre Alfredo, tornando al suo villaggio per stare con i suoi fedeli, sapendo di rischiare: la libertà del Cristiano è perché gli altri vivano! E ha fatto l’esempio di tanti che nella pandemia hanno rischiato e anche dato la vita per il bene degli altri. Ha concluso con un invio a difendere sempre la vita e tutta la vita.