FINALPIA – Per “Italia Viva Crema”, prima di tutto, serve una stima del reale valore commerciale

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Foto di repertorio

Anche Italia Viva Crema interviene sul tema del futuro dell’ex colonia marina climatica di Finalpia. “Con riferimento al dibattito in corso sulle vicende dell’albergo realizzato nella ex colonia, Italia Viva ritene del tutto prematuri i tempi per schierarsi a favore o contro le possibili opzioni. Questo anche in attesa della autorizzazione regionale in merito al  nuovo Statuto recentemente adeguato alla normativa nazionale del Terzo Settore”, premettono i seguaci di Matteo Renzi.

Per una realistica  valutazione, a giudizio del coordinatore cittadino Emanuele Paolo Bergamini e dei compagni di partito “manca la consapevolezza del valore commerciale da perizia giurata del bene, da indicare a base d’asta  in caso di vendita”. Ad ogni modo l’entità del ricavo previsto, da finalizzare a maggior beneficio dei cittadini cremaschi, per Italia Viva “potrebbe essere impegnato nella ristrutturazione straordinaria  di qualche immobile già esistente e più difficilmente per concretizzare l’idea di progettare e realizzare delle nuove strutture socio sanitarie”.

Perché il confronto politico e istituzionale possa procedere proficuamente, per i renziani cremaschi “è quindi  indispensabile che il CdA dell’Ets Opera Pia Marina e Climatica Cremasca, cominci a definire prezzo di cessione del complesso e proceda alla richiesta delle preliminari manifestazioni di interesse  all’acquisto”. “Saranno i risultati di tale procedura a giudicare congrua o meno la vendita dell’immobile, a indirizzare ove reinvestire i proventi, a chi  devolverli e a chi affidare la gestione dell’investimento, cessati i compiti statutari del Cda della Fondazione stessa”, la riflessione finale di Bergamini.