“Ho la certezza che questo sia l’anno nel quale la parola “auguri” assume una consapevolezza piena, meno scontata e più carica davvero di buoni auspici per le prossime settimane e i prossimi mesi. Abbiamo vissuto un anno orribile, crudele, faticosissimo per tante delle nostre famiglie e per l’intera comunità, toccata con particolare accanimento dal virus e da tanti, troppi lutti. Mesi strazianti, cupi, carichi di paura e preoccupazione.
Eppure, la nostra comunità non si è mai arresa. Siamo stati feriti, piegati, ma mai sconfitti. Sono affiorate, proprio in questi mesi così difficili, le energie più sorprendenti e inedite, sono maturati sentimenti sociali che forse non credevamo nemmeno di possedere, sono fioriti comportamenti solidali e cooperativi commoventi e potentissimi. Sono arrivate forze “da fuori”, penso all’Esercito e ai fratelli cubani, cui saremo sempre riconoscenti, ma hanno potuto dare una mano ed esaltare le nostre reazioni solidali, proprio perché il terreno era già ben predisposto, perché i cremaschi avevano già iniziato a rimboccarsi le maniche e reagire. Poche parole e tanti fatti, con quel pragmatismo lombardo che talora dimentichiamo, ma che nelle difficoltà affiora e ci sostiene.
Non posso non dedicare, fra i tanti, il primo pensiero, speciale, al nostro Ospedale e a tutti i suoi operatori, così come a tutti i sanitari e parasanitari che lavorano sul territorio. Un esempio commovente di tenacia, altruismo, generosità, ben oltre i canoni del senso del dovere. Comportamenti cui saremo eternamente grati e che ancora, a emergenza sanitaria conclusa (perché prima o poi questo dovrà accadere) esalteremo, chiamando ciascuno per nome, perché non dobbiamo dimenticare il loro impegno e sacrificio.
Penso poi a tutto il mondo del volontariato, dell’associazionismo, del Terzo Settore, che si è speso infaticabilmente, con creatività e spirito di adattamento, per non lasciare solo nessuno. Considero le lavoratrici e i lavoratori di tutti quei settori, pubblici e privati, che hanno continuato a garantire servizi essenziali anche quando la pandemia ci colpiva pesantemente, una prova di tenacia non scontata. Egualmente non dimentico le tantissime categorie colpite invece dalle restrizioni, che avrebbero voluto lavorare e che non hanno potuto farlo. Anche loro hanno pagato e stanno pagando prezzi altissimi per il bene di tutti noi, cui cercheremo di rimediare anche con misure comunali ad hoc, al varo proprio in questi giorni. Ognuna e ognuno di noi, delle nostre famiglie, della nostra gente, ha dato il proprio contributo per superare i momenti difficili e faticosi che ci stiamo lasciando alle spalle e la nostra comunità deve dirsi orgogliosa di come ha reagito, dei tanti anticorpi messi generosamente in circolo.
Per questo i miei auguri per il futuro sono reali e sinceri, come non mai. Non sono una cambiale in bianco, frasi di circostanza, vuoti rituali. No, sono auguri pieni e solidi, perché poggiano sulla salda consapevolezza che la nostra comunità si è salvata non con le chiacchiere, non col populismo, non con le divisioni e le recriminazioni, ma con un autentico spirito solidale e comportamenti conseguenti, che ci hanno affratellato e che ci devono far guardare al futuro con fiducia e speranza. Auguro a tutti buon Natale, un Natale che riduca l’Io ed esalti il Noi, come abbiamo sperimentato proprio nei giorni terribili della pandemia, comprendendo che solo la dimensione del “Noi” è quella che salva e che dobbiamo continuare a coltivare per uscire, più forti, da questi momenti così difficili e faticosi”.
Sindaco di Crema, Stefania Bonaldi