“Non rinunciamo ai grandi sogni. Non accontentiamoci del dovuto. Il Signore non vuole che restringiamo gli orizzonti, non ci vuole parcheggiati ai lati della vita, ma in corsa verso traguardi alti, con gioia e con audacia”. Nell’omelia della messa celebrata ieri nella basilica di San Pietro, che si è conclusa con la consegna della Croce della Gmg dai giovani panamensi ai giovani portoghesi, il Papa si è rivolto così ai giovani. “Non siamo fatti per sognare le vacanze o il fine settimana, ma per realizzare i sogni di Dio in questo mondo”, il monito: “Scelte banali portano a una vita banale, scelte grandi rendono grande la vita”. “Noi, infatti, diventiamo quello che scegliamo, nel bene e nel male”, ha spiegato Francesco: “Se scegliamo di rubare diventiamo ladri, se scegliamo di pensare a noi stessi diventiamo egoisti, se scegliamo di odiare diventiamo arrabbiati, se scegliamo di passare ore davanti al cellulare diventiamo dipendenti. Ma se scegliamo Dio diventiamo ogni giorno più amati e se scegliamo di amare diventiamo felici”, perché “la vita si possiede, adesso e eternamente, solo donandola”. “
L’amore spinge a passare dai perché al per chi, dal perché vivo al per chi vivo, dal perché mi capita questo al per chi posso fare del bene”, la tesi del Papa: “Per chi? Non solo per me: la vita è già piena di scelte che facciamo per noi stessi, per avere un titolo di studio, degli amici, una casa, per soddisfare i propri interessi, i propri hobby. Ma rischiamo di passare anni a pensare a noi stessi senza cominciare ad amare”. Di qui l’attualità del “consiglio” di Alessandro Manzoni, nei Promessi Sposi: “Si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio”.
Scegliere la vita è vivere
“Scegliere, soprattutto oggi, è non farsi addomesticare dall’omologazione, è non lasciarsi anestetizzare dai meccanismi dei consumi che disattivano l’originalità, è saper rinunciare alle apparenze e all’apparire” ha proseguito il Santo Padre.,
“Scegliere la vita è lottare contro la mentalità dell’usa-e-getta e del tutto-e-subito, per pilotare l’esistenza verso il traguardo del Cielo, verso i sogni di Dio”, ha proseguito Francesco. “Scegliere la vita è vivere, e noi siamo nati per vivere, non per vivacchiare. Questo lo ha detto un giovane come voi”, la citazione del Beato Pier Giorgio Frassati: “Io voglio vivere, non vivacchiare”.
È da qui, per il Papa, che bisogna partire per superare gli “ostacoli” di “tutti i giorni”, i tanti “dubbi” e “perché” che insidiano “le grandi scelte generose”: “C’è la febbre dei consumi, che narcotizza il cuore di cose superflue. C’è l’ossessione del divertimento, che sembra l’unica via per evadere dai problemi e invece è solo un rimandare il problema. C’è il fissarsi sui propri diritti da reclamare, dimenticando il dovere di aiutare. E poi c’è la grande illusione sull’amore, che sembra qualcosa da vivere a colpi di emozioni, mentre amare è soprattutto dono, scelta e sacrificio”.
Al termine della messa, il Santo Padre ha annunciato di voler trasferire, a partire dal prossimo anno, la celebrazione diocesana della Gmg dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Cristo Re.