Il primo weekend con “coprifuoco” ha preso il via con la serata di ieri. Se è vero che l’ordinanza firmata da Fontana con il Ministro Speranza è in vigore da giovedì sera (tutti a casa dalle ore 23 alle 5 del mattino e serrande abbassate per bar, pub, ristoranti e locali), è anche vero che ragazzi e giovani, nella nostra realtà, escono più che altro nel fine settimana. Dunque abbiamo monitorato, con un inviato speciale, la serata del venerdì, che non ha riservato alcuna sorpresa (non come in altre città d’Italia).
Diverse le volanti in giro per il pattugliamento, ma vie e piazze semideserte. Alle 10.30 in via Mazzini-XX Settembre, ma anche nelle piazze Garibaldi e Duomo, quasi nessuno per strada, tutti spariti poco prima delle 23, come la foto d’apertura e quelle in fondo all’articolo ben testimoniano. Crema, insomma, ancora una volta, ha dimostrato il proprio senso di responsabilità. Certo le strade deserte e le attività chiuse facevano un certo effetto. Il pensiero, inevitabilmente, è andato al lockdown (che ci aveva costretti a casa, anche di giorno), che l’Italia non può più permettersi.
I giovani della “movida” cremasca, seppur a malincuore, si sono adeguati: ne va loro dato merito. Ora c’è da lavorare su quelli che ancora sottovalutano la pandemia e, ad esempio, non indossano la mascherina. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ricordiamo che con la nuova ordinanza regionale è consentito uscire di casa per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute”. Chi uscirà dalle ore 23 alle 5 dovrà esibire l’autocertificazione alle forze dell’ordine impegnate nei controlli.