Non hanno capito la lezione i due giovani protagonisti di una aggressione a un sedicenne, consumatasi il 20 settembre presso il Luna Park di via Battaglio a Crema, e per loro scatta la misura cautelare.
“Nell’ambito dell’indagine svolta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza, nella quale veniva tratto in arresto un minorenne di anni 17 e indagati in stato di libertà altri due coetanei, tutti di origine marocchina e residenti nel cremasco, per concorso in Rapina e Lesioni Personali volontarie ai danni di un sedicenne di Bagnolo Cremasco – spiega il vicequestore Bruno Pagani – emergevano elementi da cui ritenere sussistere la concreta probabilità che i due indagati in stato di libertà potessero commettere altri delitti della stessa specie di quello per cui si è proceduto e inquinare le prove intimorendo la vittima allo scopo di condizionare l’esito processuale”. Vittima che era stata colpita con pugni e che era stata rapinata della collanina.
“Infatti – continua Pagani –, sul profilo pubblico di un noto social network riconducibile agli indagati, veniva rilevato un filmato che terminava con uno di loro che con fare spavaldo e arrogante, poco dopo aver lasciato il Commissariato la mattina del 20 settembre, dava fuoco ad un verbale consegnato dagli operanti, pronunciando, nello scherno ed ilarità dei giovani presenti, frasi irriguardose e dileggianti verso l’Autorità”. A ciò va aggiunto che dopo pochi giorni sullo stesso profilo veniva apposta, su un articolo di cronaca on line che dava conto dell’episodio criminoso avvenuto il 20.09.2020 di cui i tre erano responsabili, una frase minacciosa nei confronti della persona offesa”.
Raccolti tutti questi elementi che denotava da parte dei due minori “un completo spregio verso l’Autorità e le Leggi dello Stato e un senso di superiorità rispetto alle regole del vivere nello stato di diritto”, il vicequestore ha richiesto all’Autorità Giudiziaria competente l’emissione di adeguata misura cautelare nei confronti degli stessi. “Il GIP del Tribunale dei minorenni di Brescia, condividendo le risultanze investigative, emetteva nei confronti dei due minori in questione la Misura Cautelare imponendo agli stessi una serie di prescrizioni tra cui quella del divieto di uscire dalla propria l’abitazione nelle ore serali e notturne, di astenersi dall’uso dei social network, di impegnarsi nell’attività di studio”.