Memoria in Corto Film Fest: dopo l’incontro con il documentarista Severgnini, questa sera le premiazioni

Memoria in corto
Un momento della serata di lunedì al Bar del Museo Civico di Crema e del Cremasco

Mancano poche ore e poi, alle ore 21 in sala Alessandrini, saranno resi noti i nomi dei vincitori delle quattro categorie per i miglior cortometraggi in concorso al Memoria in corto – Film Fest, organizzato dal Centro Alfredo Galmozzi in collaborazione con Cinema Film Commission, assessorato alla Cultura di Crema e con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della Regione Lombardia.

Come da tradizione, la manifestazione ha previsto una fase di avvicinamento al momento in programma questa sera. Tale lavoro di preparazione alle premiazione si è concluso lunedì sera, al Bar del Museo Civico di Crema e del Cremasco, con l’incontro con il regista e documentarista di guerra cremasco Michelangelo Severgnini. Moderatore Gabriele Pavesi, in rappresentanza sia del Centro Galmozzi sia di Amenic Cinema, ente che ha collaborato nella realizzazione del Festival.
Originario di Vaiano, quindi talento cremasco, Michelangelo non è solo un documentarista, è anche un filmmaker e un musicista. Un artista itinerante: tra le città che ha visitato e divenute poi location per le sue opere c’è Turchia, Bagdad. Delle esperienze lì vissute, delle testimonianze raccolte, etc. ne ha parlato lunedì proiettando alcune scene dei suoi documentari autofinanziati, tra cui anche il teaser del suo ultimo lavoro dal titolo L’urlo. Qui viene narrata una realtà che i media italiani e non solo e le autorità tacciono: molti degli africani che entrano in suolo libico, diretti verso l’Europa o comunque laddove possono cercare una vita migliore, purtroppo spesso cadono nelle mani delle milizie. Da tali forze, che godono dell’impunità, vengono chiusi nei centri di detenzione.  Lì vengono obbligati al lavoro forzato, a subire torture… per loro non sono altro che merce.

L’urlo racconta una verità scomoda per tutti, generata ancora una volta dal dio denaro. “Gli interessi economici hanno maggior valore delle vite umane” ha affermato Michelangelo. Bravissimo e coraggioso a documentare tutto questo, a dar voce a chi ha vissuto tale esperienza. Al pubblico non resta che riflettere su un tema complesso, l’immigrazione.