ASSEMBLEA INDUSTRIALI CREMONA – I big della politica e dell’economia a confronto sull’Italia del futuro

Prima dell’avvio dei lavori, Stefano Allegri, vicepresidente dell’Associazione, ha annunciato la stampa del volume “75 anni al fianco delle imprese”, libro che contiene le riflessioni dei presidenti dal Dopoguerra a oggi. Un modo per festeggiare l’importante anniversario dell’Associazione Industriali della Provincia di Cremona, “bloccata” dal Covid nell’organizzazione di altri eventi celebrativi.

S’è aperta così, stamattina, l’Assemblea Generale 2020 dell’Associazione. “Dopo una bella esperienza all’estero, mi mancava l’Italia, la mia terra, la nebbia: non serve andare lontano per andare lontano… io ci ho creduto, questo è un Paese unico, con un Dna speciale”. Come non essere d’accordo con Giulia, giovane protagonista del filmato che ha dato il la all’Assemblea. Ma l’Italia è a una svolta. Lo ha ben sottolineato nella sua relazione il presidente degli Industriali di Cremona, Francesco Buzzella: “Abbiamo tutte le condizioni per trasformare il nostro Paese e  invertire una tendenza al declino”. E ancora: l’emergenza sanitaria ha “come unico riflesso positivo quello di costringerci a imboccare una strada nuova, a radicare la cultura delle riforme come bene collettivo”. Buzzella, con la solita decisione, ha anche affrontato i principali temi economici, chiarendo che le “cose da fare sono tante, la maggior parte tutte note e già analizzate”. E che “l’Italia rimane un Paese in cui fare impresa rimane… un’impresa, un clima che preoccupa questo”. Sarebbe un Paese perfetto se si incoraggiassero gli imprenditori: “Per risollevare le sorti di un Paese servono fiducia e passione”. Sul Recovery Fund, il presidente s’è detto convinto che “il piano sarà l’opportunità, ma anche il motivo per non avere più alibi per non rinviare ulteriormente le riforme”.

All’Assemblea degli Industriali, provocatoriamente intitolata “Il Paese perfetto” e ottimamente organizzata presso CremonaFiere, c’erano i big della politica e dell’industria: a fianco di Buzzella e del direttore Massimiliano Falanga, il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi, quello lombardo Marco Bonometti, Giorgia Meloni (leader dei Fratelli d’Italia e neopresidente dei Conservatori e Riformisti europei), Matteo Salvini (segretario della Lega), Antonio Misiani (viceministro Pd al Mef, in collegamento), Matteo Colaninno (Italia Viva ed ex vicepresidente di Confindustria), Massimiliano Salini (europarlamentare di Forza Italia), moderati da Sebastiano Barisoni, vicedirettore di Radio24.

Bonomi: ascolto, visione metodo

Il presidente nazionale di Confindustria ha sottolineato i quattro settori fondamentali della nostra economia: “Credito, trasporti, infrastrutture e siderurgia, tutti in stallo, Mps, Alitalia, Aspi e Ilva. Non è possibile che non risolviamo questi problemi. Siamo credibili in Europa? Ci affidano 209 miliardi e non sappiamo risolvere questi problemi. Non si capisce la solidità economica di questi piani, ammesso che i piani industriali esistano e siano credibili”. Quando si parla di economia oggi – ha proseguito – si pensa sempre a Nord contro Sud. “Invece noi abbiamo bisogno di far crescere il Sud, ma non con mille bonus. Bisogna investire in infrastrutture e risolvere il tema della legalità”.

L’importanza dell’ascolto, del confronto e di una visione comune. “Non basta fare gli inviti, ma avere la voglia di confrontarci e fare qualche cosa, perché questo Paese ha necessità di una visione. Ci possono dare tutti i miliardi che vogliono, ma se noi non crediamo nella tua visione non investiremo. Vogliamo un Paese in cui sta aumentando il tasso di disoccupazione e stanno aumentando gli inattivi? Io credo che sulla visione ci si debba confrontare. Saranno mesi difficili, molto complicati. Confindustria ha sempre dimostrato grande responsabilità per il Paese e lo farà ancora. Non ho criticato in estate tanto per criticare, ma per dire cosa serve. Non si può dire che il Paese parte dalla imprese e poi nessuno ci ascolta, non è questo il metodo”, ha dichiarato tra le altre cose Bonomi a fine giornata.

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