COMITATO VERITÀ E GIUSTIZIA OSPITI RSA CREMA – “La procura ci ascolti. Il tempo del silenzio è finito”

Un incontro del Comitato nei mesi scorsi

Nostro obiettivo è ottenere verità e giustizia per le 130 persone morte nelle Rsa di Crema durante l’emergenza Covid. Chiediamo che la Procura ci ascolti come persone informate dei fatti nell’ambito delle indagini a livello provinciale sulle morti nelle case di riposo, che coinvolgono anche la Fondazione Benefattori”.  Queste sono due delle richieste del Comitato Verità e Giustizia Ospiti Rsa cittadino, avanzate mercoledì in un incontro all’Arci di Ombriano, aperto da un minuto di silenzio ricordando i parenti scomparsi nelle Rsa. Spesso da soli, senza la vicinanza e l’affetto dei propri cari. Durante la conferenza non sono mancate testimonianze, anche di dipendenti su presunte “anomalie” organizzative. 

Dal principio il Comitato – composto oggi da una ventina di parenti – non accetta le ricostruzioni di Fbc e parla di “mancanza di trasparenza e informazione”, come hanno dichiarato Antonio Macrì e Piergiuseppe Bettenzoli. I quali trovano “inaccettabile” che le mozioni approvate in tre Consigli comunali (Vaiano Cremasco, Torlino Vimercati e Pianengo), per chiedere ai vertici Fbc un rapporto sul numero dei morti nella Rsa Lucchi e nell’istituto di via Kennedy, non abbiano ricevuto risposta. Con Macrì e Bettenzoli al tavolo dei relatori c’erano Domenico Calzi, Ugo Persico, Federica Bertolotti e Daniela Della Noce. Il Comitato ha ribadito che la Fondazione avrebbe potuto gestire meglio la situazione, sia sul fronte ospiti sia su quello degli operatori.

Una richiesta è arrivata anche al mondo della politica, ovvero di non accontentarsi delle risposte avute sino a oggi. “Sì, s’è parlato molto di silenzio in questa conferenza, perché nel silenzio e nella solitudine se ne sono andati i nostri cari. Il trincerarsi dietro il silenzio – con la ‘scusa’ che persiste un’indagine in corso – ma anche la considerazione che nessuna forza politica ha mai risposto alle nostre richieste: un incontro con i capigruppo, l’istituzione del ‘Garante delle persone anziane’. Tutte le forze politiche parlano di riforme al servizio sociosanitario, ma nessuno di Rsa e Istituti della nostra città”. 

Tra i chiarimenti avanzati dai referenti del Comitato anche quella di essere una realtà “pluralista, che non rappresenta alcun partito politico; vogliamo solo tutelare i nostri parenti, gli attuali e i futuri ospiti delle strutture sanitarie”.  Al sindaco Stefania Bonaldi i familiari uniti in questa “battaglia”  chiedono di “ricordare le vittime cittadine con un segno tangibile e di istituire un ufficio che garantisca i diritti degli anziani, dei cremaschi ospiti delle Rsa”.

Bettenzoli e gli altri hanno anche annunciato che il 31 luglio prossimo, presso l’Arci di San Bernardino, alle ore 21 sarà ufficializzata l’adesione all’associazione “Felìcita” per i diritti nelle Rsa in rappresentanza e in difesa non solo dei parenti delle vittime, ma di tutte le persone coinvolte nel mondo delle Rsa. L’iniziativa, avviata dal Pio Albergo Trivulzio, raggruppa al momento altri 28 Comitati. Tante le domande per le quali il Comitato verità e Giustizia vuole trovare una risposta “che contribuisca a costruire una nuova cultura della vecchiaia, dove l’anziano non sia parte di un’umanità minore, residuale”.

“È arrivato il momento di rompere questo silenzio: vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico cui non ci si può sottrarre: quindi vogliamo sottolineare con determinazione la nostra richiesta alla Procura di Cremona per far sentire le nostre testimonianze”, il commento finale di questi familiari. Che, ancora carichi di angoscia per i loro cari, vogliono vederci chiaro fino in fondo.