Crema – La morte di Pamiro provocata da una caduta

La villetta in cui Pamiro viveva, posta sotto sequestro giudiziario

Non è stato un colpo di pistola ad uccidere Mauro Pamiro, 44enne insegnante di informatica al Galilei di Crema trovato cadavere lunedì mattina in un cantiere di via Mazzolari a Crema. Lo ha confermato l’esame autoptico eseguito ieri pomeriggio dal quale emergerebbe che il foro sulla fronte dell’uomo sarebbe stato provocato da un oggetto appuntito e non da una pallottola. Ferita che però non sarebbe la causa del decesso imputabile, invece, a una caduta dall’alto, che a sua volta non avrebbe provocato il foro in fronte.

Gli inquirenti stanno lavorando al caso che ha scosso la città senza tralasciare alcun elemento e alcuna ipotesi. È stata ascoltata la moglie del musicista, Debora Stella, ed è stato effettuato un sopralluogo a casa della coppia, posta sotto sequestro giudiziario. L’ipotesi del suicidio non è stata scartata anche se nelle ultime ore ha preso sempre più corpo quella dell’omicidio. Delitto che però non si sarebbe consumato nel cantiere, stando ai rilievi scientifici effettuati; e allora chi avrebbe portato il corpo dell’uomo in quel luogo con una recinzione alta due metri da superare.

Sono tante ancora le domande che attendono risposta. L’unica certezza, al momento, è il dramma che si è consumato tra sabato sera, quando Pamiro sarebbe uscito di casa per l’ultima volta, e lunedì mattina, quando il cadavere è stato ritrovato dagli operai dell’impresa che sta lavorando nel quartiere dei Sabbioni. Una tragedia che ha scosso più famiglie e una intera comunità. Il musicista era persona nota, stimata e apprezzata. In molti lo piangono.