“Da molto tempo abbiamo posto l’attenzione sullo stato di manutenzione delle scuole della città e abbiamo più volte rilevato (insieme a molte famiglie che con i loro figli le frequentano) come questo sia spesso pietoso. Ci siamo quindi adoperati per spingere l’amministrazione a intervenire: ottenendo, per vero, qualche risultato. Almeno sulla carta”. L’incipit è di Emanuele Coti Zelati, oggi critico sulla mancata risposta alla propria interrogazione sulle scuole “Galmozzi”.
Il Regolamento del Consiglio Comunale prevede un tempo di risposta alle interrogazioni scritte di dieci giorni. “Per verificare che l’amministrazione faccia corrispondere fatti alle parole che ha speso, abbiamo protocollato, in data 5 giugno, un’interrogazione a risposta scritta per richiedere lo stato dei lavori e il cronoprogramma dei lavori in particolare sulle “Galmozzi”. A oggi nessuna risposta arriva dall’assessore competente: questo nonostante diversi solleciti inoltrati anche da Gianluca Giossi, il Presidente del Consiglio che si è dimostrato in merito molto sensibile e che ringraziamo. Esiste un problema – grave – di mancato rispetto del Regolamento che è lo strumento per poter garantire il diritto (e il dovere) di tutte le parti: sono passati venti giorni (il doppio di quelli consentiti) e tutto tace”.
L’esponente de La Sinistra, quindi, arriva alle sue conclusioni. “Non sarà forse che non si vogliono dare le informazioni perché gli interventi saranno minimi? A oggi infatti nulla è ancora partito: come sarà possibile mettere in sicurezza le scuole per settembre (considerando anche i problemi del Covid)? Non sarà forse che, dopo tutto lo sbandieramento di fondi (a nostro modo di vedere “virtuali”), il tutto si risolverà con il rifacimento di un paio di bagni e i veri problemi delle strutture scolastiche verranno lasciati irrisolti? L’unica cosa che, per ora, sono riusciti a mettere sul piatto sono il mancato rispetto delle regole e la mancata volontà di rispondere alle famiglie e a chi nella scuola lavora”.